Da Natale in là, il freddo se ne va
Se non siamo ancora riusciti a ripulire qualche aiuola e ad eseguire la lavorazione con la forca foraterra, affrettiamoci a farlo. Dopo questa lavorazione distribuiamo il letame o il compost, interrandoli con la zappa e rompendo grossolanamente le zolle.
In questo tempo di riposo, possiamo riordinare le esperienze e le osservazioni importanti fatte nell’orto durante la coltivazione. È più facile farlo se le abbiamo raccolte su un «quaderno di campagna»: solo così possiamo avere un ricordo preciso dei successi e degli insuccessi. È importante registrare anche questi ultimi: nonostante il loro ricordo ci lasci una punta di amarezza, solo in questo modo possiamo imparare a evitare gli errori.
Possiamo anche iniziare a progettare l’orto del prossimo anno disegnando alcune piantine schematiche su un foglio. Se nella piantina indichiamo il nome degli ortaggi coltivati nei diversi periodi dell’anno, è più facile evitare di ripetere la stessa coltura nella medesima aiuola prima che siano trascorsi almeno tre anni.
Segniamo nome e quantità dei fertilizzanti usati in ogni aiuola, eventualmente appuntando l’informazione su un’altra pagina, così da evitare di inserire troppe informazioni sul medesimo foglio – a meno che non si usino fogli elettronici. Mettendo in relazione le quantità prodotte con la concimazione, comprenderemo se i concimi usati e le dosi utilizzate erano idonee.
A questo punto siamo pronti per programmare l’acquisto di fertilizzanti per il prossimo anno. Se ci avvaliamo di compost e letame, non dimentichiamo che questi due fertilizzanti liberano le sostanze nutritive in due anni, cioè in quello dell’applicazione e in quello successivo.
Il frutteto
Se viviamo nell’Italia centro-meridionale e possediamo alberi di agrumi, siamo nel pieno della raccolta. Possiamo raccogliere i limoni ancora verdi o appena maturi, cioè poco dopo che la buccia ha mutato colore, perché il limone è l’unico agrume in grado di completare la maturazione con i frutti staccati dall’albero. Quindi arance e mandarini vanno raccolti solo quando sono completamente maturi.
Il grado di maturazione di arance e mandarini non è collegato alla colorazione della buccia. Sono infatti le temperature notturne inferiori a 13° C e gli sbalzi di temperatura fra notte e giorno che influiscono su questa caratteristica, tanto che negli ambienti tropicali spesso i frutti rimangono verdi anche a piena maturazione. Il momento giusto per la raccolta dipende dal loro contenuto in succo: deve essere del 30% per le arance Tarocco, del 33% per le Washington Navel e del 35% per le altre arance, mentre per i mandarini il succo deve arrivare al 40% e per i limoni al 20-25%.
Raccogliamo con tempo asciutto e dopo che la rugiada della notte si è asciugata utilizzando le apposite forbici, tagliando il peduncolo e preservando la «rosetta» all’attaccatura del frutto per allungarne il periodo di conservazione. Nel caso delle clementine, possiamo raccogliere anche a strappo.
In alcune zone non è ancora terminata la raccolta delle olive, perché è necessario attendere che i frutti abbiano raggiunto la loro colorazione tipica. Tuttavia cerchiamo di anticipare la raccolta il più possibile, soprattutto per migliorare la qualità del prodotto finale con sapori più gradevoli e un’acidità più bassa.
Questo anticipo ci consente anche di sfuggire all’ultima generazione della mosca (che comportauna perdita di produzione e di qualità dell’olio) e favorisce la differenziazione delle gemme a fiore, ostacolando l’alternanza. Dopo la raccolta, poniamo le olive in casse e portiamole al frantoio il più rapidamente possibile.
–
–