«Nell’attuale concezione del mondo il rapporto tra piante e animali è quello tra produttori e consumatori. Questa visione naturalistica proveniente da una concezione sociale gerarchica, in cui il lavoro insito nella produzione è subordinato a chi lo sfrutta. A loro volta, gli animali si dividono in consumatori primari, vegetariani e secondari, carnivori. Per questa stessa visione i vegetariani sono subordinati ai bisogni di consumo dei carnivori e soprattutto degli umani. Provando a cambiare questa visione ideologica, che pone l’essere umano al vertice di una scala di consumo e subordinazione, possiamo considerare invece che le piante assistono gli anima- li per la respirazione e la nutrizione e che ciò che gli animali costruiscono assiste poi altri animali e i vegetali in una relazione circolare. Tutti mangiano e sono mangiati. Pur passando per la morte di chi è mangiato, ciò costituisce una sapiente reciproca assistenza, a un’osservazione ecologica.
Ma chi permette questo scambio continuo? Il mondo non è diviso tra produt- tori e consumatori. Occorre infatti considerare che ci sono anche la distruzione e la morte nel ciclo vitale, realtà presenti e così rimosse nella nostra cultura. Esistono quindi esseri viventi che hanno assunto l’importante compito di demolire e distruggere i tessuti viventi per riportarli nella disponibilità dei viventi e della fertilità. Sono microrganismi, insetti e alcuni animali che vivono delle sostanze degradate e dei cadaveri e che creano l’humus per le piante, liberano i gas nell’atmosfera. Tra il mondo vegetale che moltiplica e quello animale che si nutre c’è una terza componente che li unisce in una circolarità.
Avendo trascurato la forza degli organismi distruttori abbiamo pensato di poter desertificare i suoli, forzare le piante, sfruttare gli animali, ingabbiare gli esseri umani in un sistema alimentare ingiusto. Viene da questo la guerra velenosa al vivente, la sofferenza animale e l’uso indiscriminato delle risorse. Un nuovo modo di concepire le relazioni dei viventi sta però nascendo oggi dalla vita contadina dalla visione triarticolata del vivente tipica della biodinamica: un’agricoltura biologica circolare e una vita alimentare sana».
Carlo Triarico, storico della scienza, presiede l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica. È vicepresidente di Federbio e direttore dell’Istituto APAB.
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