Siamo anche ciò di cui nutriamo la nostra mente e il nostro cuore.
Mentre chiudiamo questo numero è ancora molto vivida e presente l’intensità e la ricchezza dell’incontro «Il pane e le rose», svoltosi a Firenze l’11 novembre scorso per celebrare i primi quarant’anni di Terra Nuova.
Il pane, quello di grani antichi, come metafora della sobrietà e della buona alimentazione, e le rose, come espressione della bellezza della natura. C’è molto bisogno di questi due ingredienti nella vita di tutti noi, ma perché non siano indigesti o contaminati da residui tossici è necessario sceglierli bene. Bisogna chiederci da dove arrivano, chi li produce e in quali condizioni, quanti chilometri hanno percorso per arrivare a noi.
Un pane e una rosa raccontano anche altro. Ci dicono che il nostro corpo, la nostra mente, la nostra anima hanno bisogno di essere nutriti oltre che di proteine, carboidrati e lipidi, anche delle «vitamine» della bellezza e dei «sali minerali» dell’accoglienza e della diversità.
Parafrasando Feuerbach, possiamo dire che noi siamo quello che leggiamo, che «spippoliamo» o scorriamo sullo schermo. In definitiva, siamo quello di cui nutriamo la nostra mente e il nostro cuore.
Il nuovo numero di Terra Nuova non si può mangiare – sarebbe un po’ indigesto – ma è comunque un buon nutrimento. È una sorta di integratore alimentare. Un integratore per migliorare la vista, vedere più lontano e più in profondità quello che è intorno, ma anche dentro di noi. Un integratore a formula aperta, che ogni anno migliora e si rinnova per offrirsi, in un mondo in cui si legge sempre meno e forse proprio per questo si ascolta ancora meno, come una preziosa occasione di riflessione. Nelle sue pagine trovate un paese che non c’è ancora, ma che già vive in tanti piccoli germogli che riscaldano il cuore e nutrono la speranza. Trovate una grande biodiversità di pensieri e punti di vista, preziosi per salvaguardare un Pianeta devastato dai fondamentalismi e dal pensiero unico.
La «bibliodiversità» di Terra Nuova, come la biodiversità di ogni ecosistema naturale, è il risultato dell’impegno di tanti. In primo luogo è il frutto dell’intelligenza e della creatività di tutti coloro che nella casa editrice lavorano con impegno e passione per nutrire l’humus di questo terreno in cui coltiviamo informazione indipendente. E naturalmente Terra Nuova non potrebbe esistere se non ci fosse anche il largo sostegno di voi lettori e abbonati, così come un terreno non può dare frutti senza la pioggia e i raggi del sole. Grazie dunque anche a voi per questi meravigliosi quarant’anni.
Oltre a continuare a leggere e a diffondere tra amici e conoscenti la rivista, c’è un altro modo concreto per sostenere e contribuire a migliorare Terra Nuova:
compilare il questionario. I vostri pareri saranno concime prezioso per i nostri prossimi quarant’anni.
Grazie ancora.
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