Quanto inquinano le creme solari?

«Ognuno di noi mangia 12 chili di sostanze chimiche ogni anno» e tra i principali inquinanti ci sono anche i cosmetici che poi finiscono nella catena alimentare». La denuncia di Silvio Greco, presidente del Comitato scientifico di Slow Fish, non fa che confermare i dati dell’Università Politecnica delle Marche, che da oltre quindici anni conduce studi sulle barriere coralline e nei mari di tutto il mondo per capire che impatto possano avere le creme solari sugli ecosistemi marini.

Tutta questa esperienza ha permesso di mettere a punto un protocollo che giudica quanto una crema solare sia leggera per i mari e le forme di vita che li abitano.

Accanto al marchio EcolCare si può leggere una lettera dell’alfabeto, un po’ come accade quando si sceglie un frigorifero: «Con la lettera A o A+ si indicano i prodotti migliori, diciamo che una crema è accettabile fino a una C, poi diventa decisamente improponibile» aggiunge Danovaro. Nella valutazione non si prendono in considerazione solo i mari, ma anche i fiumi e tutto il ciclo di vita del prodotto.

Con molta coerenza questa certificazione è approvata anche dalla Lav, perché ottenuta senza test dannosi su pesci e affini ( www.ecoreach.it).

Tante ricette semplici ed ecologiche per la casa e il bucato senza l’utilizzo di prodotti tossici e inquinanti grazie ai consigliche provengono dall’esperienza e dalla passione dell’Associazione Uomini Casalinghi, un nutrito gruppo di esperti tutto al maschile.