Ci sono numerose buone pratiche e piccoli accorgimenti che possono fare la differenza per ridurre le emissioni e i costi nella nostra postazione di lavoro. In ufficio e a casa. Approfondiamo insieme le misure più efficaci.
Secondo un rapporto dell’agenzia Enea il fabbisogno energetico degli edifici adibiti a ufficio è così ripartito: il 57% è imputabile alla climatizzazione, il 25% agli apparecchi elettronici e informatici e il 17% all’illuminazione.
Con un intervento strutturale ben calibrato si possono tagliare alla base gran parte degli sprechi, agendo soprattutto sull’isolamento dell’involucro o sulla sostituzione dei serramenti.
Ma ci sono anche numerosi accorgimenti che si possono mettere in pratica nel quotidiano e nell’immediato per evitare sprechi ingiustificati e per migliorare la qualità della vita di chi in ufficio ci lavora tutto il giorno.
Comunque, per quanto riguarda gli interventi più strutturali di riqualificazione sarebbe opportuno compiere una diagnosi energetica, in grado di rivelare un’analisi puntuale dei consumi.
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