Incontro con Nadia Stepanova, testimone di una delle più antiche tradizioni sciamaniche del mondo. Un passo dall’articolo “Sciamanesimo: un ponte tra natura e uomo“.
Dotata fin da subito di una forte sensibilità e del «dono della visione», Nadia Stepanova veniva considerata una bambina solitaria, relegando nell’incomunicabilità le sue percezioni di un mondo parallelo. Ha vissuto dunque per molto tempo nell’impossibilità di confrontarsi con le proprie radici e con il mondo adulto, e solo dopo anni è riuscita, grazie alla guida di alcuni vecchi sciamani sopravvissuti alle repressioni, a compiere il suo destino e a riappropriarsi apertamente della sua natura di sciamana. Oggi compie lunghi viaggi per realizzare la sua missione, ascoltando le persone, curandone i problemi psichici e fisici, ma anche portando un messaggio rivolto agli uomini perché ritrovino quello stretto rapporto tra forze interiori e forze della natura.
Nadia, so che la tua storia e quella della tua famiglia sono state molto difficili. Ci puoi raccontare un po’ della tua infanzia, delle tue origini e di come ti sei riappropriata della tua natura di sciamana?
Ero una bambina solitaria, perché vivevo nel mio mondo incomunicabile. Dico solitaria rispetto agli esseri umani, perché in realtà non ero mai sola; come adesso, che continuo a vedere cose che voi non vedete. Non sapevo dell’esistenza di mondi paralleli. Quasi tutti i miei antenati erano sciamani, ma fino a che c’era l’Unione Sovietica nessuno parlava apertamente di questa cosa, perché era molto pericoloso e diverse persone sono state rinchiuse in cliniche psichiatriche o messe in galera per aver esternato la loro esperienza. Erano tempi molto duri. Gli adulti avevano la loro vita, la loro comprensione della vita, e non guardavano alle esigenze dei bambini dal punto di vista psichico. Per loro l’importante era solo sfamarli, punto e basta. A ogni modo, se sono nata in tempi particolarmente duri per gli sciamani c’è un perché: significa che anche io ho dovuto partecipare al riconoscimento degli sciamani come esseri umani, come individui che portano la propria voce verso Madre Natura. In questo momento vedo lo spirito della terra che sta cercando di dire una cosa molto importante: noi dobbiamo cambiare il nostro comportamento verso la Madre Terra. È un’entità verde e la vedo come un messaggero, come se stesse dicendo: «State attenti, esseri umani, perché state distruggendo la Terra sulla quale vivete anche voi». Dobbiamo avere un comportamento più rispettoso verso il mondo che ci circonda. Il compito degli sciamani oggi è risvegliare questa consapevolezza e questa coscienza negli esseri umani, riportarli sulla strada giusta e far comprendere finalmente che cosa è lo sciamanesimo, cioè semplicemente uno stretto rapporto con la natura…
La versione completa dell’articolo “
Sciamanesimo: un ponte tra natura e uomo” con l’intervista integrale a Nadia Stepanova è disponibile nel numero di
Ottobre 2012 del mensile Terra Nuova, anche come
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