Sesso: una parola che fa crescere
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In questo libro ciò non avviene; accanto alle informazioni essenziali sul corpo, il genere e il contatto fisico, ci sono spazi vuoti che solo chi legge andrà a riempire, che potrà essere il bambino con l’aiuto dell’adulto che lo accompagnerà in questo percorso. Non è sempre facile instaurare un dialogo con un suo senso compiuto su questo argomento.
Tuttavia, parlarne ci prepara alla vita, quella vera, così com’è.
I ragazzini di oggi crescono con immagini e idee molto diverse da quelle con cui siamo cresciuti noi: da una parte la sessualità è fluida, libera, vissuta con minor censura rispetto al passato, dall’altra è talmente accessibile e fruibile che non esiste nessun limite agli stimoli erotici. Ha perso totalmente il contatto con tutta la sfera del desiderio, del mistero, della creatività e del gioco, inteso non come mero impiego del tempo, ma come attività che aiuta a crescere, a stare con gli altri, a sperimentare regole, a gestire le proprie emozioni. Il sogno e il desiderio sono fondamentali per preparare e maturare un comportamento concreto che diventerà, poi, un agito.
I ragazzi si trovano spesso soli di fronte a immagini stereotipate circa il sesso, i modelli del maschile e del femminile, i comportamenti inerenti la sessualità in generale; non hanno cognizione di ciò che vivono e di come dovrebbero viverlo. Sono soli. Sono fruitori solitari e passivi di tutte queste immagini che si radicano nella mente e che creano miti fasulli che con il tempo possono diventare deleteri e fonte di sofferenza, oltre che di scelte sbagliate. Arrivano a ritenere che la sessualità «normale» sia quella che si vede su internet, nei video, nei siti ormai accessibili a tutti e che spesso riportano a un’idea del sesso amplificata e irreale. In questo modo i ragazzini possono ritenersi «anormali» o non adatti a sperimentare un sesso «normale». Il sesso come viene loro presentato diventa un modello da seguire.
Una sessualità immediata e di facile consumo, così come ci viene proposta da internet, dai social e anche dalla tv, rischia di creare un divario sempre più profondo fra ciò che «tecnicamente» i giovani sanno del
sesso e ciò che sperimentano a livello cognitivo e soprattutto emotivo e per cui non sono ancora pronti. I ragazzini di oggi sono liberi di esplorare territori per i quali potrebbero non aver acquisito le giuste competenze affettive, non sanno riconoscere, nominare, gestire ciò che provano e sentono, con il risultato, spesso, che le emozioni rimangono coartate, non adeguatamente espresse o vissute. Sono informatissimi su cosa sia il sesso, su come si fa contraccezione, fanno esperienze precoci, ma poi non sanno emotivamente relazionarsi con il compagno o la compagna.
Il compito degli adulti e della società è di non delegare totalmente la responsabilità di mostrare ai giovanissimi cosa sia il sesso, la sessualità e l’affettività, ma ritornare ad avere un ruolo di guida e di modello concreto di valori e di giuste scelte. La sessualità non è soltanto conoscere l’anatomia maschile e femminile, sapere quali siano le malattie sessualmente trasmissibili o sapere che esistono pillole e preservativi; sessualità è soprattutto conoscenza di sé e dell’altro, rispetto, amore, complicità, intimità, protezione, tutte parole che i ragazzi molto raramente incontreranno in internet e che solo noi adulti possiamo trasmettere attraverso una guida amorevole e consapevole.
La sessualità e l’eros sono fonti di energia e di piacere, sono forze che ci portano a essere attratti gli uni agli altri e che possono, sì, trovare compimento nell’atto sessuale e nella riproduzione, ma possiamo ritrovarle anche nell’interesse che proviamo per l’altro, nella gioia di stare in intimità con un’altra persona, nella fiducia di abbandonarsi in un abbraccio complice e contenitivo, nella volontà di creare relazioni più o meno stabili, nella voglia di fortificare sentimenti, nella volontà di bene. Parlare di sessualità non è solo trasmettere informazioni su «come si fa», ma anche e soprattutto mostrare «come si sta» in relazione.
IL LIBRO
I quattro simpatici protagonisti – Jacopo, Omar, Gaia e Zai – rappresentano personalità, punti di vista e modelli familiari diversi, rendendo la differenza di ognuno una ricchezza per tutti. A guidare la lettura sono quattro parole chiave: rispetto, fiducia, gioia e giustizia, che aiutano il giovane lettore a riconoscere i propri sentimenti, a esplorare le proprie emozioni e a non dare mai nulla per scontato.