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L’Europa, e dunque l’Italia, si trovano oggi a un bivio cruciale che potrebbe ridefinire il destino del cibo che cresce nei nostri campi e che mettiamo sulle nostre tavole. Le Nuove Tecniche Genomiche (NGT), «abito» con cui si presentano i nuovi OGM, minacciano infatti di compromettere il fragile equilibrio che chi ha a cuore l’ecologia ha lottato per preservare fino a oggi.
È dagli anni ’90 che le lobby dell’agroindustria tentano in ogni modo di fare breccia in una resistenza che parte soprattutto dai cittadini; da quando cioè il movimento ecologista in Europa si ribellò agli organismi geneticamente modificati, con un atto (ricordate José Bové?) che sembrò segnare una vittoria per la salute, l’ambiente e la sovranità alimentare.
In realtà le lobby non si sono mai arrese e in vari paesi del mondo si sono comunque portate avanti le coltivazioni OGM, con conseguenze drammatiche per la biodiversità e per la sovranità alimentare. Oggi in Europa e in Italia le acque sono nuovamente agitate e l’equilibrio ecologico del nostro paese è seriamente a rischio.
Proclamate come la soluzione a tutti i mali dell’agricoltura, le NGT promettono piante resistenti, frutti super nutrienti e rese da capogiro. Tuttavia queste promesse non solo non vengono mantenute, ma mettono a rischio la salute umana, l’ambiente e la gestione indipendente delle nostre risorse alimentari.
La Commissione europea ora propone una svolta radicale: vuole allentare le regole che fino a oggi ci hanno protetto dagli OGM. Vuole aprire la porta alle NGT senza una valutazione del rischio, senza etichettatura, senza trasparenza. Come se non bastasse, il Governo italiano si è unito a questa corsa verso la deregolamentazione, mettendo a repentaglio anni di impegno e mobilitazione spesi per avere una produzione alimentare sana e sostenibile.
Quello che sta accadendo è più di un semplice cambiamento delle regole del gioco. Se queste scelte non verranno contrastate e fermate, perderemo il potere di scegliere ciò che mettiamo nei nostri piatti (pensate solo alla contaminazione incontrollata), si minerà la fiducia nella sicurezza alimentare e si aprirà la strada a un futuro di incertezza.
In questa battaglia ci troviamo di nuovo sulle barricate. Gli attivisti, gli agricoltori, le organizzazioni ambientaliste si uniscono per alzare la voce contro la deregolamentazione delle NGT. Non possiamo permettere che le multinazionali agrochimiche dettino le regole del nostro cibo.
Per questo Terra Nuova ha organizzato per domenica 15 ottobre a Firenze un
grande evento di mobilitazione, dove saranno presenti l’attivista
Vandana Shiva e i maggiori rappresentanti del bio e delle associazioni ecologiste italiane e internazionali. Sarà un momento importante per guardarsi negli occhi e concordare impegno e azioni per affrontare quella che si prospetta come una battaglia cruciale. L’Europa sta per prendere una decisione che ci definirà per gli anni a venire e da cui non sarà possibile tornare indietro. Potrà scegliere di aprire le porte alle NGT, con tutte le incognite che ne derivano. Oppure potrà scegliere di difendere ciò che chi, come noi, cerca tutti i giorni di costruire con fatica: una produzione alimentare sicura e rispettosa dell’ambiente. Le pressioni dei potenti sono fortissime, la scelta che si adotterà si ripercuoterà su tutti noi.
Non possiamo permettere che il futuro della nostra terra e dei nostri figli sia deciso da cinici interessi commerciali. È il momento di dire «No!» alla deregolamentazione e di difendere il futuro che vogliamo.
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