Troviamo il tempo e la volontà di rimanere qualche minuto in più nelle sale della nostra vita per comprendere meglio il valore di ciò che ci circonda. L’editoriale di Dicembre del direttore di Terra Nuova.
Mi hanno sempre affascinato i titoli di coda dei film. Dopo aver vissuto un’esperienza coinvolgente, versione moderna della catarsi del teatro greco, il passaggio solenne sullo schermo della lunga lista di nomi e di ruoli è un momento prezioso. Non tanto per elaborare una nostra opinione critica, quanto perché si tratta di un momento un po’ surreale, a cavallo tra il mondo del film e la realtà. È anche l’occasione per renderci conto dello straordinario lavoro collettivo che c’è dietro la produzione di un film, e per provare riconoscenza non solo per gli attori principali e il regista, ma anche per le innumerevoli persone che svolgono altri ruoli e mansioni meno visibili, ma tutti indispensabili.
Sarebbe bello se tutto quello che viviamo potesse avere dei titoli di coda, e noi il tempo e la volontà di rimanere qualche minuto in più nelle sale della nostra vita per comprendere meglio il valore di ciò che ci circonda, rendendo così omaggio al nostro quotidiano. Chissà quali sarebbero i titoli di coda di un panino, di un concerto musicale, di un paio di jeans, di una casa, di un libro, di un orto, di un negozio, di un giardino, di una scuola, di un paesaggio… E poi, quali sarebbero i titoli di coda di noi stessi? Per gioco, potremmo provare a scriverli, cercando di includere tutti, ma proprio tutti, come nei film. Mettendoci pure i brani della colonna sonora.
L’avvicinarsi del solstizio d’inverno, del periodo più oscuro del dramma collettivo «2020», è anche il momento per far scorrere i titoli di coda e abbandonare per un attimo opinioni e ragionamenti, insieme alla tentazione di afferrare il giubbotto per lasciare di fretta la sala e uscire nel 2021, ché «sicuramente sarà migliore». Qualcuno avrà paura di sentirsi ridicolo in una sala semivuota, qualcuno non ne potrà più di questo film (come non comprenderlo?), qualcuno semplicemente dirà di non avere tempo. Eppure questa pausa è una straordinaria opportunità di ri-conoscenza, di conoscere di nuovo, di più, più profondamente.
Anche i titoli di coda di Terra Nuova sono molto lunghi. Iniziano con i membri della redazione, che trovate voltando pagina: giornalisti, editor, grafici, pubblicitari, commerciali, promotori e amministrativi. E continuano ben oltre, ad includere inserzionisti, tipografi, produttori di carta, distributori, postini, corrieri, negozi bio e voi lettori. Vorrei immaginare per un momento ciascun nome passare lentamente su uno schermo immaginario. Dimenticavo… Nessun albero è stato maltrattato per realizzare questa rivista.
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente voluto.
(Buona) FINE. E, fuor di metafora, buon INIZIO!
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