«Gli OGM vecchi e nuovi, invece, sottraggono la pianta all’evoluzione, bruciando i tempi e specializzandola su una specifica caratteristica semplice, quindi impoverendola e rendendola più fragile rispetto alle emergenze che troverà nel tempo evolutivo. Questa condizione genetica manipolata può portare un inquinamento delle piante non OGM, con effetti ancora ignoti»: lo sottolinea Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.
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La sapienza contadina ha plasmato varietà naturali, dando vita allo straordinario patrimonio genetico dell’agribiodiversità. Tuttavia, questa selezione artificiale contadina ha sempre esposto le piante a tutte le condizioni evolutive che le hanno portate ad arricchirsi di caratteristiche molto più ampie, in un lungo arco temporale, grazie ai processi di evoluzione naturale che intanto le piante selezionate affrontavano.
Gli OGM vecchi e nuovi, invece, sottraggono la pianta all’evoluzione, bruciando i tempi e specializzandola su una specifica caratteristica semplice, quindi impoverendola e rendendola più fragile rispetto alle emergenze che troverà nel tempo evolutivo. Questa condizione genetica manipolata può portare un inquinamento delle piante non OGM, con effetti ancora ignoti. Anche per questo non basta assicurarsi che il biologico resti fuori dai nuovi OGM per legge. Una volta inseriti i nuovi OGM in campo aperto le fecondazioni reciproche porteranno a piante irrimediabilmente contaminate, anche nelle aziende bio. Con gli OGM classici le contaminazioni involontarie sono continue. Si sono anche formate piante superinfestanti e diversi patogeni sono diventati resistenti. Questa obsolescenza programmata dai padroni dei semi va di pari passo con la scadenza dei brevetti, legando il contadino ad acquistare nuovi OGM freschi di brevetto.
Un esempio di una strada libera ci viene dal progetto Horizon UE «Dynaversity» della rete internazionale biodinamica che ha già selezionato e protetto 110 varietà agricole, migliorate e inserite nel Catalogo Comune Ue delle varietà vegetali. Una piccola rivoluzione contadina che recupera concretamente i diritti della genetica di tutti e incoraggia a non cedere agli interessi di pochi.
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