Possono essere tanti i motivi ispiratori che ci avvicinano a una consapevolezza ecologica. L’editoriale di Nicholas Bawtree, direttore di Terra Nuova.
Se leggi Terra Nuova, stai facendo sicuramente delle scelte che vanno nella direzione di un’attenzione particolare per l’ambiente.
Mi piacerebbe molto che tu mi dicessi come sei arrivato, o arrivata, fin qui, qual è stato il percorso che ti ha portato ad approfondire certi temi.
Se ognuno di noi raccontasse la sua storia speciale, la condivisione ci farebbe capire quanto diversi possono essere gli approcci, e questo ci aiuterebbe a evitare un ecologismo a volte un po’ moralista e spesso incapace di ridere di se stesso.
Per rompere il ghiaccio, ti racconto cosa mi è successo oggi. Frugando tra vecchie cose, ho ritrovato una lettera che avevo scritto alla mia mamma quando avevo otto anni, in cui proponevo di costituire un’«associazione per la protezione della natura», fare «riunioni segrete nel bosco con i bambini del paese, usando un nome d’animale come parola d’ ordine, e poi andare in giro a raccogliere rifiuti». Dopo aver elencato tutti i dettagli organizzativi, inclusa una lunga disquisizione su chi dovesse essere il presidente, sull’appropriatezza di chiamare l’associazione «club» e sul nome di animale da scegliere come parola d’ordine (proponevo «delfino», che non è molto adatto a un contesto boschivo), concludevo: «Un primo incontro deve essere organizzato al più presto… Sono molto contento di questo progetto e spero che questo desiderio bellissimo si avveri».
Sono tanti i motivi che nella vita, a qualunque età, ci possono avvicinare a una consapevolezza ecologica: può essere un’attenzione alla propria salute o a quella dei propri figli, un senso di giustizia sociale esteso all’ecosistema, una ricerca di luoghi e sapori autentici, un percorso spirituale o di ricerca interiore, un’attenzione alla propria casa o al proprio tempo libero, una particolare sensibilità nei confronti degli animali. O il desiderio di fondare un club!
Qualunque sia il nostro motivo ispiratore, dobbiamo fare attenzione a tre cose. Primo, non pensare che il nostro approccio sia migliore di quello degli altri. Secondo, fare in modo che la nostra scelta ecologica non resti confinata a specifici ambiti della nostra vita. Terzo, provare a far sì che essa sia pervasa da uno slancio gioioso, spensierato e aperto all’altro, perché rappresenta prima di tutto un’avventura straordinaria. Un «desiderio bellissimo», appunto.
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