La riflessione di Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica.
In tanti sentiamo l’urgenza di rinnovare il sistema agroalimentare. Per portare a tutti un cibo che nutre e garantisce salute. Occorre creare un’università popolare della nutrizione e formare sia i contadini, sia i cittadini alle nuove straordinarie metodiche ecologiche dell’agricoltura e dell’alimentazione. Ci sfuggono le conoscenze alimentari e la sapienza del mondo rurale. Eppure, la capacità di riconoscere e produrre cibo che nutre è il primo requisito per la sovranità alimentare e per garantire la vita pienamente umana. Serve una riflessione su come fare a preparare un’ampia cultura agroalimentare, in modo da rispondere alle urgenze dei tempi e aiutare tutti gli agricoltori.
L’Unione europea lancia il Green deal, le strategie Farm to Fork e Biodiversità, per una via ecologica all’agricoltura, perché il sistema non regge più e deve essere riformato. Tanti degli obiettivi delle strategie per il Green deal europeo riprendono le caratteristiche distintive dell’agricoltura biodinamica. È previsto di dedicare almeno il 10% del suolo alla biodiversità, siepi, laghi, uccelli, insetti. Si favorisce l’economia circolare, con il riciclo della sostanza organica per la fertilità dei suoli. Si tende all’abbattimento dell’uso dei pesticidi e dei concimi di sintesi, a eliminare gli antibiotici negli allevamenti, a favorire il benessere animale, ad aumentare il valore nutrizionale del cibo. L’Ue vuole arrivare ad almeno il 25% di suoli coltivati a biologico. A partire dalla biodinamica l’agricoltura ecologica ha costruito in cento anni un patrimonio di conoscenze e buone pratiche, che oggi devono diventare una risorsa per rispondere alla grave crisi dell’agroalimentare. Le buona pratiche contadine devono essere a disposizione di tutti. Dal patrimonio si deve quindi passare al matrimonio tra agricoltori.
Con questi pensieri l’Associazione per l’agricoltura biodinamica ha lanciato un piano di formazione agricola ad accesso gratuito. Saranno innanzitutto i contadini a formare i contadini, con il concorso degli esperti, dei ricercatori e pure degli artisti. L’agricoltura è innanzitutto arte. Sarà possibile seguire a distanza tutti o alcuni dei seminari, per apprendere le basi dell’agricoltura biodinamica e biologica. Un percorso organizzato in settimane tematiche, su olivo, vite e via via frutti, cereali, ortaggi. Al centro ci sarà il segreto della fertilità e la cura della vitalità, l’arte magistrale dei contadini. Con la conoscenza oggi gli agricoltori vogliono scambiare le conoscenze e alimentare reciprocamente la speranza in un mondo nuovo.
Carlo Triarico, storico della scienza, presiede l’Associazione per l’agricoltura biodinamica. È vicepresidente di Federbio e direttore dell’Istituto APAB.
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Articolo tratto dalla rubrica Il punto biodinamico
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