Verga d’oro, passiflora ed escolzia
Nei mesi centrali dell’estate la natura ci offre con prodigalità quei frutti che racchiudono in sé tutta la forza del sole.
Nel primo giorno di agosto gli antichi Celti celebravano Lughnasadh, la festa del Sole, delle messi e dei primi raccolti; un’occasione anche per placare eventuali liti e discordie, riportando così l’equilibrio nella propria vita.
Secondo la Medicina tradizionale cinese siamo nel pieno della stagione del Fuoco, associata a cuore e intestino tenue, due organi che possono essere messi a rischio proprio con l’arrivo della canicola.
I fiori di verga d’oro sono ricchi di flavonoidi e saponine, dalle proprietà detossinanti. L’infuso di verga d’oro favorisce l’eliminazione degli accumuli di scorie attraverso l’urina, ed è un ottimo rimedio in caso di cistiti e in tutte le forme reumatiche.
Per rilassare il nostro cuore messo a dura prova dal caldo intenso, è utile raccogliere foglie, fusto e fiori di passiflora: si pongono in infusione per una decina di minuti e si assumono più volte al giorno in caso di palpitazioni e tachicardia.
Gli Atzechi, da cui abbiamo ereditato la passiflora, la utilizzavano proprio in questo senso, per sedare un sistema nervoso troppo eccitato, per tranquillizzarlo in modo da sopportare anche le sollecitazioni più intense mantenendo l’equilibrio, in modo da poter imparare sopportandole, con pazienza, anche qualcosa da loro. La passiflora è anche nota come
«Fiore della passione»; questo nome, sempre legato all’idea del patire, deriva però dalla passione di Cristo. Il fiore di questa pianta cespugliosa e rampicante, originaria delle aree subtropicali e tropicali delle Americhe, apparve infatti agli occhi dei primi missionari cristiani giunti laggiù, come un emblema floreale della Crocifissione: è un fiore
«in cui l’ovario simula la croce; gli stili e gli stimmi i chiodi; gli stami, i martelli; gli organi filamentosi, la corona di spine; in una parola, concentra in sé tutti gli strumenti della Passione» (J.K.Huysmans)...
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Quando l’ansia si associa a disturbi del sonno possiamo aggiungere qualche cucchiaio di fiori di escolzia, una pianta appartenente alla famiglia delle papaveracee contentente alcaloidi dall’azione sedativa (berberina), antispasmodica (protopina) e antidolorifica (critopina).
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