Il seme è un dono tra generazioni. Proprio grazie al dono di sementi di varietà antiche è cominciata l’attività che caratterizza l’azienda agricola sarda “Sa Laurera”. Oggi Marianna e Francesco, titolari dell’attività, sono custodi attenti delle sementi antiche, donate dagli agricoltori più anziani.
Come i cantastorie che collezionavano racconti, così
Marianna Virdis e Francesco Mascia raccolgono semi e i saperi, attraversando il loro territorio: la Sardegna. Raccolgono varietà quasi scomparse, passate di mano in mano come patrimonio familiare o dote di matrimonio. Il mondo contadino o “Sa Laurera” è il termine che in Sardegna si sente nei discorsi degli anziani quando parlano del raccolto e di quelle che si possono definire buone pratiche.
“Sa Laurera” è anche il nome dell’azienda agricola di Marianna e Francesco nata nel 2013 a Villanovaforru, a 50 chilometri da Cagliari. La storia di Marianna, Francesco e della loro azienda agricola è fortemente legata al sapere contadino, raccolto in modo certosino insieme al patrimonio di sementi antiche locali che i due giovani hanno riportato in vita.
Cosa hanno in comune una scienziata dei beni culturali e un naturalista con il mondo contadino tradizionale sardo? Moltissimo, basta scoprire come le ricerche sull’architettura storica di Marianna si siano trasformate in interviste agli anziani e ad un mondo contadino in via di estinzione. I semi sono diventati piante, i loro consigli si sono trasformati in pratiche e il lavoro di ricerca di Marianna in agricoltura. “Oggi siamo un’azienda specializzata in agricoltura storica e manteniamo vivi non solo i semi ma anche le tecniche di coltivazione antica” spiega Marianna. Il recupero dei semi e delle storie è parte integrante del lavoro dell’azienda e viene realizzato senza utilizzare siti web o banche dati online, è fatto di ascolto, domande e incontri diretti, dal loro paesino a tutta la Sardegna. “Vogliamo recuperare il corredo culturale e antropologico legato ai semi” spiega Marianna. “Ogni paese, infatti, ha elaborato tecniche di selezione e di coltivazione che rispecchiano la società e la comunità”. Un contributo a questa mappatura umana arriva da un progetto che Marianna e Francesco hanno proposto ad alcune scuole locali. “Grazie ad un questionario i bambini si trasformano in ricercatori, intervistando nonni e familiari sulla loro esperienza agricola”, “così” dice Marianna “ci aiutano a individuare altri contadini da visitare”. Oltre alle sementi donate dagli anziani, Marianna e Francesco sono anche selezionatori di sementi, a partire da germoplasma moderno, attraverso tecniche e saperi antichi. “Solo la pianta migliore, quella che si adatta al clima e al terreno viene portata a seme e riseminata l’anno successivo”. “Grazie a questo metodo- spiega Marianna- dopo due anni si ottengono piante solide, adatte alle tecniche di coltivazione e al terreno scelto”.
Marianna e Francesco applicano l’aridocoltura nei loro campi, “per educare le piante a cavarsela da sole” scherza Marianna. “E’ una tecnica diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo, prevede delle lavorazioni continue del suolo che lo mantengano morbido e permettano alla pianta di sviluppare le radici fino a trovare l’acqua”. Il recupero delle sementi non è l’unica attività dell’azienda; la loro agricoltura è caratterizzata da piccole parcelle di terreno, concesse ad uso gratuito e lavorate manualmente. “ Ci vengono affidati terreni abbandonati per migliorare la fertilità del suolo”spiega Marianna. Legumi, cereali e ortaggi sono la fonte di sostentamento per l’azienda e per tutto il progetto di recupero. “Volevamo dare l’esempio” dice Marianna “anche non possedendo nulla, si può fare molto; adesso le terre non ci mancano e ai campi si sono aggiunti anche uliveti e mandorleti”. “Tra le mie idee per il futuro- aggiunge- c’è la collaborazione con altri giovani come noi, che hanno deciso di intraprendere la strada dei contadini”. Come tutte le piccole aziende anche “Sa Laurera” punta alla diversificazione e ha in progetto la realizzazione di un piccolo laboratorio per semplici trasformazioni, a cui affiancare l’attuale vendita diretta e la collaborazione con i gruppi di acquisto solidale. Concimi, diserbanti e pesticidi sono banditi nei terreni di “Sa Laurera” che si definisce azienda agricola ecosostenibile. “ I nostri orti sono circondati da siepi che fanno parte del panorama tradizionale della regione e rappresentano veri e propri corridoi ecologici per gli animali selvatici”. Una parte del suolo viene sempre lasciata a riposo permettendo la crescita di piante spontanee, “una banca di semi naturale” come la definisce Marianna.
Potrebbero capitarvi tra le mani i semi di “Sa Laurera” se incontrate personalmente Marianna o Francesco; per ora, infatti, non hanno partecipato ad eventi dedicati allo scambio di sementi. I loro semi e le loro varietà antiche, però, sono diventate famose. In particolare una varietà di lenticchia, la cicerchia, i cui semi appartenevano alla famiglia di Marianna, è stata premiata dalla fondazione SAVE (Safeguard for Agricultural Varieties in Europe). La cicerchia di Sa Laurera è arrivata fino al sito ufficiale dell’Anno Internazionale dei Legumi, voluto dalla FAO nel 2016, “una grande soddisfazione” dice Marianna.
“Essere contadina” così Marianna si definisce, “significa avere una grande responsabilità, nei confronti del suolo”. “E’ una responsabilità verso il futuro e verso il passato” spiega riferendosi ai semi che ha ricevuto in dono e alla comunità che nutre, grazie ai suoi prodotti.