Agricoltura sociale: finalmente è legge!
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Secondo AIAB, il testo risulta decisamente più positivo dei precedenti e accoglie molte proposte fatte nelle numerose audizioni e confronti pubblici dal Forum e da AIAB che propose una legge quadro nel 2007. Rappresenta, nell’insieme, un punto d’arrivo più avanzato e meno corporativo di quanto si poteva temere.
La legge non prevede incentivi finanziari ma individua una serie di interventi di sostegno per “le imprese riconosciute, iscritte in un elenco ufficiale costituito a livello regionale”. Sono stati inseriti criteri di priorità ai prodotti dell’agricoltura sociale nei bandi per le mense scolastiche e ospedaliere, spazi riservati ai produttori agri-sociali nelle aree pubbliche per la vendita dei prodotti, criteri di priorità per l’insediamento e lo sviluppo delle attività di agricoltura sociale nelle operazioni di alienazione e locazione dei terreni demaniali agricoli e di quelli appartenenti agli enti pubblici territoriali e non territoriali e per i beni e i terreni confiscati alla criminalità organizzata. La legge stabilisce in proposito la possibilità che il Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari forestali e con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, definisca “requisiti e criteri per l’accesso ad ulteriori agevolazioni e interventi di sostegno”.
Si istituisce, infine, un Osservatorio sull’agricoltura sociale, che costituirà una sorta di cabina di regia per la promozione, il consolidamento e il monitoraggio delle attività, molto rappresentativo delle realtà agricole e sociali. La legge – secondo AIAB – apre una nuova fase, ora spetterà alle associazioni e ai movimenti riuscire a percorrerla, a partire dai nuovi PSR.
L’AIAB in questi anni si è fortemente battuta, insieme al Forum Nazionale dell’Agricoltura Sociale, per una legge che tenesse conto della ricchezza del modello agricolo-sociale italiano, che vede impegnati una pluralità di soggetti: imprenditori agricoli, per la gran parte biologici, la cooperazione sociale e l’associazionismo, prefigurando in tal modo politiche e pratiche di nuovo welfare partecipativo e dal basso.
Ora gli operatori potranno avvalersi di un quadro di riferimento più strutturato, comprensivo di indirizzi chiari e di misure di sostegno utili allo sviluppo dell’agricoltura sociale, importante anche ai fini dei nuovi PSR. “Ci auguriamo – conclude Vizioli – che la legge venga approvata rapidamente anche dal Senato”.