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Agricoltura sociale: finalmente è legge!

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La Camera ha approvato la legge sull’agricoltura sociale. Corsia preferenziale per i prodotti delle aziende agricole sociali e delle terre confiscate alle mafie, nelle mense scolastiche e ospedaliere
Sette anni di incubazione e tre legislature per la legge che crea una corsia preferenziale  per i prodotti delle aziende agricole sociali nelle mense scolastiche e ospedaliere; spazi riservati alle aziende agricole con ispirazione sociale nei mercati; priorità alle attività di agricoltura sociale per l’assegnazione di terre demaniali e per le terre confiscate alle mafie. È stato approvato il 15 luglio alla Camera il testo unificato sull’agricoltura sociale, licenziato dalla Commissione Agricoltura della Camera lo scorso il 26 giugno. “La legge approvata dalla Camera – afferma Vincenzo Vizioli, presidente di AIAB – è un punto d’arrivo importante per tutti quei giovani, imprenditori agricoli e cooperatori sociali, che utilizzano l’attività agricola a fini di inclusione socio-lavorativa di persone ‘svantaggiate’, di co-terapia di accoglienza e fornitura di servizi alle persone e alle comunità locali, in particolare nelle aree interne e rurali, dove i servizi sono rarefatti. La soddisfazione per noi di AIAB è particolarmente forte perché i nessi tra agricoltura sociale e agricoltura biologica sono molto stretti. La gran parte delle aziende e cooperative agro-sociali è condotta, infatti, da operatori biologici che perseguono un progetto di agricoltura capace di unire sostenibilità economica e ambientale e inclusione sociale”.
Secondo AIAB, il testo risulta decisamente più positivo dei precedenti e accoglie molte proposte fatte nelle numerose audizioni e confronti pubblici dal Forum e da AIAB che propose una legge quadro nel 2007. Rappresenta, nell’insieme, un punto d’arrivo più avanzato e meno corporativo di quanto si poteva temere.
La legge non prevede incentivi finanziari ma individua una serie di interventi di sostegno per “le imprese riconosciute, iscritte in un elenco ufficiale costituito a livello regionale”. Sono stati inseriti criteri di priorità ai prodotti dell’agricoltura sociale nei bandi per le mense scolastiche e ospedaliere, spazi riservati ai produttori agri-sociali nelle aree pubbliche per la vendita dei prodotti, criteri di priorità per l’insediamento e lo sviluppo delle attività di agricoltura sociale nelle operazioni di alienazione e locazione dei terreni demaniali agricoli e di quelli appartenenti agli enti pubblici territoriali e non territoriali e per i beni e i terreni confiscati alla criminalità organizzata. La legge stabilisce in proposito la possibilità che il Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari forestali e con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, definisca “requisiti e criteri per l’accesso ad ulteriori agevolazioni e interventi di sostegno”.
Si istituisce, infine, un Osservatorio sull’agricoltura sociale, che costituirà una sorta di cabina di regia per la promozione, il consolidamento e il monitoraggio delle attività, molto rappresentativo delle realtà agricole e sociali. La legge – secondo AIAB – apre una nuova fase, ora spetterà alle associazioni e ai movimenti riuscire a percorrerla, a partire dai nuovi PSR.
L’AIAB in questi anni si è fortemente battuta, insieme al Forum Nazionale dell’Agricoltura Sociale, per una legge che tenesse conto della ricchezza del modello agricolo-sociale italiano, che vede impegnati una pluralità di soggetti: imprenditori agricoli, per la gran parte biologici, la cooperazione sociale e l’associazionismo, prefigurando in tal modo politiche e pratiche di nuovo welfare partecipativo e dal basso.
Ora gli operatori potranno avvalersi di un quadro di riferimento più strutturato, comprensivo di indirizzi chiari e di misure di sostegno utili allo sviluppo dell’agricoltura sociale, importante anche ai fini dei nuovi PSR. “Ci auguriamo – conclude Vizioli – che la legge venga approvata rapidamente anche dal Senato”.

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