Agricoltura toscana: interventi per fronteggiare i cambiamenti climatici
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“Non è più possibile reagire a questi eventi facendo leva sulla loro eccezionalità – ha esordito l’assessore – Occorre piuttosto avviare un percorso per garantire agli agricoltori un quadro di aiuti e di strumenti certi, da poter attivare di fronte a fenomeni che possono avere anche segni opposti, basti pensare alle ultime due estati, enormemente piovosa quella del 2014, aridissima quella del 2015”. “Il primo fronte da aprire – prosegue l’assessore – è quello delle assicurazioni. Faremo un intervento in sede istituzionale presso le compagnie private per verificare la fattibilità di una copertura ad hoc contro i cambiamenti climatici: la presenza di una garanzia assicurativa è un requisito previsto obbligatoria mente per legge; sul mercato però non si trovano strumenti adatti a queste esigenze. Ed è quindi questa la prima, decisiva barriera per arginare situazioni come quella di quest’anno. A seguire ci sono poi altri strumenti più specifici, necessari all’agricoltore per la sua opera quotidiana: in questi giorni, per esempio, ci stiamo attivando per fare avere agli agricoltori dotazioni straordinarie di gasolio necessario per alimentare i mezzi irrigui. E altre misure di questo tipo valuteremo insieme alle parti sociali per avere rapidamente un quadro dei bisogni a cui corrisponda un adeguato quadro di azioni”.
Remaschi preannuncia tempestiche brevi per la predisposizione di questo quadro di azioni, anche perché la situazione complessiva è sempre più critica: la siccità di quest’estate sta procurando danni molto gravi all’agricoltura toscana. Risultano fortemente compromessi i seminativi (mais e girasole in primis) e notevoli difficoltà riguardano le coltivazioni di patate; inoltre si prevede un calo della produzione di olio e, in alcune aree, di quella di vino. Nè stanno meglio gli allevatori: la lunga fase di calore sta causando unna significativa diminuzione della produzione di latte.
“In passato – prosegue Remaschi – di fronte a un quadro simile si sarebbe usata la parola emergenza. E in effetti è un termine che raffigura bene la situazione ma che è sempre meno adatto: queste emergenze sono ormai una costante e dobbiamo essere in grado di arrivarci con risposte già pronte come ha giustamente evidenziato nei giorni scorsi il presidente Enrico Rossi. Raccolgo perciò volentieri l’appello delle associazioni di categoria e mi impegnerò da subito per la costruzione di questo profilo di azioni che, in sede preventiva, possano sostenere e alleviare l’agricoltore e la sua impresa”.