È stato approvato alla Camera il cosiddetto Decreto Emergenze, contenente due articoli sui quali medici e scienziati avevano lanciato l’allarme per «il rischio di deriva ambientale». E parte l’appello per la richiesta di modifica già sottoscritto da migliaia di persone; anche Terra Nuova ha aderito. Intanto, è stata espulsa dal M5S la parlamentare che lo aveva criticato fin dall’inizio, Sara Cunial.
È stato approvato alla Camera il cosiddetto Decreto Emergenze, contenente due articoli sui quali medici e scienziati avevano lanciato l’allarme per «
il rischio di deriva ambientale». E sono già state raccolte
migliaia di firme, tra cui centinaia di scienziati ed esperti, a sottoscrizione dell’appello lanciato da
Isde – Medici per l’Ambiente e Navdanya International (
QUI il testo integrale della lettera con le adesioni), per chiedere, appunto, la modifica degli articoli 6 e 8 del decreto. Hanno aderito autorevoli personalità del mondo accademico, scientifico, economico, giuridico, agricolo nonché associazioni e organizzazioni della società civile. Anche Terra Nuova ha aderito
«Le criticità trasformate in emergenza hanno spesso permesso di agire in deroga a importanti leggi di tutela e di realizzare piani contrari a qualsiasi sostenibilità e scientificità – si legge nella lettera aperta che è stata inviata a tutti i parlamentari italiani – Con questo decreto le caratteristiche di necessità e urgenza saranno però la prassi. In pratica l’eccezionalità diverrà la norma. Affermare infatti che “le misure fitosanitarie ufficiali e ogni altra attività ad esse connessa sono attuate in deroga a ogni disposizione vigente” significa imporre deroghe alla Costituzione, nonché alle leggi nazionali e regionali atte a salvaguardare la salute delle persone, dell’ambiente e delle libertà personali, non per proteggere i cittadini bensì per tutelare comparti agroindustriali ed economici. Con conseguenze gravissime in quanto l’agricoltura, così come la gestione delle fitopatie, sono ormai inscindibili da considerazioni di tipo sociale, ambientale, climatico, alimentare, sanitario, paesaggistico ed economico».
Medici e scienziati: «Modificarlo subito»
«Se questo Decreto non verrà modificato negli articoli 6 e 8, da oggi in avanti, con il pretesto di una emergenza agronomica, si potrà soprassedere a un principio civile costituzionale tanto fondamentale quanto elementare: la prevalenza del diritto di tutti all’ambiente sano, al paesaggio e alla salute sull’interesse economico di pochi. E lo fanno nella maniera peggiore: semplicemente cancellando l’obbligo di valutare gli effetti ambientali dei piani fitosanitari – dichiarano i proponenti della coalizione – Faremo tutto ciò che è in nostro potere per evitare questa pericolosa deriva democratica e portare alla luce della comunità nazionale e internazionale questa incresciosa situazione».
Espulsa dal M5S la deputata che ha criticato aspramente il decreto
Intanto, proprio sul decreto si è consumata l’espulsione della parlamentare Sana Cunial dal Movimento 5 Stelle, motivata dalla dichiarazione di voto che ha espresso e che vi riportiamo integralmente.
“Grazie, Presidente. Ringrazio anche l’Aula e chiedo scusa a tutti, sia a lei, Presidente, sia anche ai cittadini pugliesi e a quelli italiani perché, con questo articolo, è permesso, purtroppo, uno scempio che si sta compiendo in quest’Aula in nome e per conto delle agromafie, come confermato anche da ciò che dice il presidente dell’osservatorio agromafie Giancarlo Caselli nel terzo e quarto rapporto sui crimini agroalimentari che ci dice, appunto, come questo progetto venga da molto lontano, in realtà, e si fonda su teorie sottoscritte da una lista di indagati, Presidente. E ora può essere, purtroppo ahimè, replicabile su tutto il territorio nazionale. Stralciando senza rispetto la nostra Carta costituzionale, il diritto all’inviolabilità della proprietà privata, il diritto alla sovranità alimentare e all’autodeterminazione. Cosa volete che siano gli articoli 9, 32, 41 e 42? Altro che democrazia diretta, Presidente!
Invito, quindi, il popolo pugliese e i cittadini pugliesi a resistere contro questo disegno che mira a distruggere e a colonizzare ancora la propria terra che in questo caso, ed è il caso di dirlo, è proprio schiava di Roma.
Purtroppo, qui non siamo tutti fessi. Io sono una contadina che viene dalla terra di conquista della ‘ndrangheta distrutta da un modello di sviluppo basato sul guadagno di pochi a danno di tutti.
Per questo, vi chiedo di approvare almeno questo emendamento – e dico: “almeno questo emendamento” – con cui si chiede che i 300 milioni siano destinati ad aziende agricole biologiche e biodinamiche, perché sappiamo che la vera causa che ha portato al diffondersi del CoDiRO (e non della Xylella, visto che l’unico dato ufficiale che abbiamo è quello della Regione che ci dice che solo il 2% di piante sono positive alla Xylella) è stata proprio un tipo di agricoltura che ha visto il perpetrarsi dell’utilizzo di fitofarmaci e di sostanze non sostenibili.
Per questo vi chiedo di evitare e magari risparmiarci qualche venerdì in piazza ma di dare veramente dare una mano a sostenere un altro tipo di agricoltura in questa Regione che è stata martoriata anche a causa di questo».
A sostegno degli emendamenti presentati dalla Cunial si è espressa anche la deputata Veronica Giannone. «Li ho sottoscritti e votati anche io insieme a Gloria Vizzini e Davide Galantino», ha detto.