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Caldo e siccità, l’agricoltura piange

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Il caldo torrido di questi giorni non molla e non lascia fiato. Ma non boccheggiano solo le persone in città, a risentirne sono anche le campagne dove le colture e gli agricolotori stanno riscontrando grossi problemi per l’irrigazione.
Non è ancora emergenza siccità ma è allarme per le risorse idriche. Lo mette in evidenza l’Anbi alla luce di questa estate torrida, dove i Consorzi di bonifica stanno facendo fronte con appropriate manovre idrauliche e turnazioni irrigue. In molte situazioni si stanno attivando tavoli di concertazione per rendere compatibili, in un momento di crisi, i diversi interessi che ricadono sulla risorsa acqua, fa sapere l’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio e Acque Irrigue. Quanto alla situazione nelle diverse regioni i livelli dei grandi bacini del Nord, soprattutto lago di Como e lago d’Iseo, sono al di sotto delle medie stagionali e stanno diminuendo velocemente; stessa cosa per la portata del fiume Po, dal quale deriva la gran parte dell’irrigazione a servizio del ‘made in Italy’ agroalimentare, con l’84% che dipende appunto dalla disponibilità d’acqua. Apprensioni cominciano ad esserci anche nel Centro-Sud, dove la presenza di grandi bacini artificiali aveva finora evitato stress idrici. I primi segnali d’allarme arrivano dal Molise, dove iniziano a registrarsi tensioni sull’utilizzo dell’acqua bisognoso di un’oculata programmazione, ferma restando la priorità agricola dopo quella umana, come previsto dalle norme.

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