Il nuovo PAN, il Piano di azione nazionale sui pesticidi, è stato reso pubblico il giorno dopo una conferenza stampa che chiedeva a gran voce scelte coraggiose per un’agricoltura libera da pesticidi. Ma il testo comunque non convince. Le associazioni del biologico che sostengono la campagna Cambia la Terra lo hanno definito «inadeguato», ancora troppo legato alla chimica tossica.
Dopo mesi di ritardo è stato finalmente reso pubblico il Piano di azione nazionale sull’uso dei fitofarmaci (Pan pesticidi), “soprattutto grazie al lavoro delle associazioni del biologico e ambientaliste e all’impegno di alcuni parlamentari che hanno chiesto con insistenza che questo strumento essenziale per le scelte agricole e ambientali venisse aperto alla consultazione pubblica”. È quanto afferma il cartello delle associazioni che sostengono la campagna “Cambia la Terra” (FederBio, Legambiente, Lipu, Medici per l’Ambiente e WWF) richiamando la conferenza stampa tenuta dalle onorevoli Benedetti, Cenni, Cunial, Fornaro e Muroni per la presentazione delle interrogazioni parlamentari a cui ha risposto ieri nel Question Time alla Camera il Sottosegretario del MIPAAFT, Alessandra Pesce.
Il testo tanto atteso è infatti stato svelato il giorno dopo la conferenza stampa, che chiedeva a gran voce scelte coraggiose per le politiche agricole, per allontanarle dai legami con la chimica tossica. Ma il testo non convince, è stato giudicato inadeguato dalle associazioni, che lo ritengono ancora troppo legato all’utilizzo e al business dei pesticid.
“Esamineremo comunque con attenzione il testo licenziato dai ministeri delle Politiche agricole, della Salute e dell’Ambiente – dicono le associazioni della campagna Cambia la Terra – A una prima lettura traspaiono solo alcuni elementi in linea con le proposte che le Associazioni hanno da tempo avanzato. In primo luogo, la determinazione di un obiettivo quantitativo per il biologico coerente con lo sviluppo dell’agricoltura senza pesticidi, oltre all’individuazione di distanze di sicurezza dai campi in cui si effettuano trattamenti dalle abitazioni e dagli spazi pubblici, distanze di sicurezza che però non sono previste dalle coltivazioni biologiche per evitare la contaminazione accidentale ”.
Pan: mancano ancora coraggio e ambizione
“Nel complesso – aggiungono le associazioni di Cambia la Terra – sembra un Piano con un’impostazione generale che manca ancora di coraggio ed ambizione, inadeguato per imboccare la strada dell’agroecologia come uno degli assi dello sviluppo dell’agricoltura del Paese. A una prima lettura non sembra che la salute dei cittadini e dell’ambiente vengano adeguatamente tutelate con le regole non cogenti presenti nel nuovo Pan, ad esempio con l’assenza di impegni certi e vincolanti per l’eliminazione dei pesticidi ad alto impatto sanitario, con l’esclusività dei metodi biologici nella gestione del verde urbano, con l’eliminazione dei pesticidi nelle aree naturali protette e siti Natura 2000 o nella determinazione di vere e proprie aree di sicurezza in vicinanza dei corsi d’acqua”.
“Quello che faremo – promettono le Associazioni – è approfondire le circa 100 pagine del Pan, per proporre entro la scadenza del 15 ottobre delle modifiche sostanziali con emendamenti al testo per rendere il nuovo Pan Pesticidi più coerente e coraggioso, con delle misure che siano più in linea con scelte che a parole tutti dicono di voler fare, in favore della crescita della produzione biologica nazionale e della conservazione della natura, in linea con le decisioni che la maggioranza dei cittadini attendono in favore della tutela della loro salute e dell’ambiente”.
Letture utili
L’agricoltura biologica, biodinamica, naturale, a tutela della biodiversità e l’approccio agroecologico sono i temi che caratterizzano numerosi dei libri pubblicati da Terra Nuova Edizioni, che da oltre 40 anni è impegnata sul fronte di una tutela dei suoli, del cibo e della salute.
Una delle novità è il volume
“Agricoltura Organica e Rigenerativa” di Matteo Mancini, membro della onlus Deafal, che ci accompagna in un viaggio attraverso un approccio che va addirittura oltre il biologico e che rappresenta una nuova frontiera estremamente interessante per le pratiche agricole rispettose dei suoli e del cibo che coltiviamo.
Un altro volume utilissimo e interessante è
“Coltivare bio con successo” del canadese Jean-Martin Fortier, che ha adottato lui stesso le tecniche sostenibili e naturali che illustra nel volume, per prendersi cura dei suoi terreni nel Quebec.
Il contenuto di questo libro fornisce indicazioni per progettare, avviare e gestire un orto biologico di successo in qualsiasi regione italiana. Il concetto base del successo di un orticoltore-giardiniere è una pianificazione e organizzazione dettagliata ed essenziale, unita alla costanza esecutiva durante tutta la stagione.
Sta poi al lettore adattare le tecniche descritte da Jean-Martin Fortier al proprio contesto regionale.