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Campi ogm, la battaglia prosegue

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Il presidente dell’associazione NOGM, Franco Trinca, che già aveva querelato il pordenonese Fidenato che aveva seminato il mais ogm, non si arrende e prosegue la battaglia per chiedere la distruzione di mais modificato geneticamente che potrebbe avere già contaminato le zone circostanti.
Il presidente dell’associazione NOGM, Franco Trinca, che già aveva querelato il pordenonese Fidenato che aveva seminato il mais ogm, non si arrende e prosegue la battaglia per chiedere la distruzione di mais modificato geneticamente che potrebbe avere già contaminato le zone circostanti. Ha inviato una lettera alla segreteria dell’assessore competente della Regione Friuli (che potete leggere nell’allegato Pdf) per sollecitare interventi che portino alla bonifica. Trinca si sofferma sul fatto che la Regione non ha ancora proceduto alla distruzione dei campi non ritenendo retroattivo il decreto ministeriale che vieta le semine ogm; poi ricorda l’esistenza, al momento delle semine di Fidenato, di un precedente decreto che vietava semine ogm senza una previa presentazione di relazioni alle autorità competenti. Trinca afferma che poi qui non si tratta più solo di semina, bensì di vera e propria coltivazione di mais ogm che  verrà poi immesso sul mercato. Il nuovo decreto cita inoltre il rischio per l’ambiente e la biodiversità che in questo caso l’associazione ritiene più che reale. Insomma la lettera è molto articolata e la richiesta è quella che si proceda con celerità alla distruzione dei campi.

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