Canapa: è tempo di una svolta
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In Emilia Romagna la pianta era ben conosciuta. In una regione dove statisticamente ci sono più suini che uomini, i vecchi contadini usano ancora dire che «la canapa è come il maiale: non si butta via nulla». In effetti, quando Berta filava ci si facevano funi, lenzuola, vestiti, cappelli, veniva usata inoltre per riscaldare le case, per la carta, le vele e i cesti. Oggi, come suggerisce Assocanapa, serve soprattutto per proteggere. Se in chiave antica probabilmente ci si riferiva unicamente al vestiario, oggi quando si parla di protezione della canapa dobbiamo allargare la prospettiva. «Pensiamo anzitutto alle proprietà dell’olio per uso alimentare e agli altri diversi utilizzi nell’ambito dell’edilizia» spiega Cesare Quaglia, coltivatore e consigliere di Assocanapa…
Sempre nell’articolo:
>> Canapa in Italia: solo fumo?
>> Una pianta, mille usi
>> La canapa in tavola
>> Dal seme alla fibra
>> I tessuti di canapa
>> Una pianta per abitare: l’uso della sativa in edilizia
>> Dagli intonaci agli impregnanti
>> Box1: Materiale isolante a confronto
Fibra di canapa, kenaf, lino; Fibra di legno; Lana di pecora; Lana di vetro/roccia; Polistirolo espanso (EPS).
>> Box2: L’olio di canapa come cura
L’intervista ad Antonella Chiechi, medico chirurgo, specialista in endocrinologia e malattie del ricambio.
>> Box3: Coltivarla conviene
La canapa è una pianta benedetta: rustica, adatta a mille usi ecologici e persino redditizia. Il problema sta nel fatto che è accompagnata «da una certa fama diabolica dal momento che se ne può ricavare anche la marijuana. Per questo dal dopoguerra la coltivazione è caduta in disuso, e i macchinari per le varie fasi di lavorazione non esistono…
La descrizione completa dell’articolo è disponibile nel numero cartaceo di Terra Nuova – Giugno 2011 in vendita anche nella versione eBook.
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