Cento anni di cibo biologico: convegno a Bruxelles
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«Cento anni di cibo biologico: un bene per gli agricoltori, i lavoratori, il clima e l’ambiente» è il convegno che si terrà il 15 novembre a Bruxelles.
«Cento anni di cibo biologico: un bene per gli agricoltori, i lavoratori, il clima e l’ambiente» è il convegno che si terrà il 15 novembre a Bruxelles presso la sede del Comitato economico e sociale europeo (CESE) e online.
Introducono i lavori i rappresentanti dei tre enti organizzatori:
- Peter Schmidt per Comitato economico e sociale europeo
- Carlo Triarico per l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica
- Claudio Serafini per Organic Cities Network Europe.
Il convegno sarà trasmesso in streaming A QUESTO LINK
Quest’anno ricorre anche il centenario dell’agricoltura biodinamica e il convegno vuole celebrare questa ricorrenza. Il nucleo originario di agricoltori che diede vita all’agricoltura biodinamica divenne il sostegno attivo per i primi teorici del biologico e diede vita a un ampio movimento che da Austria, Germania e Svizzera si diffuse negli anni Trenta del secolo scorso in Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti.
«Al convegno portano il loro contributo parlamentari europei, amministratori, ricercatori e agricoltori per guardare ai prossimi cento anni di bioagricoltura – spiega Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica – Il programma è intenso, vi hanno collaborato rappresentanti di enti di caratura internazionale. La seconda sessione della mattinata sarà aperta da Clara Behr, della Federazione Biodinamica Demeter Internazionale (BFDI) di cui l’Associazione Biodinamica è membro italiano. L’evento non vuole essere meramente celebrativo, ma un’occasione per lavorare concretamente a quel cambio di passo del modello agricolo che oggi è obiettivo dell’UE. Non solo l’inquinamento e la desertificazione, ma anche l’insostenibilità economica dell’attuale modello e il sostegno alla salute pubblica richiedono interventi coraggiosi».
«Il convegno sostiene l’inserimento della priorità biologica nell’agenda delle pubbliche amministrazioni, ispirando provvedimenti volti a offrire l’alimentazione bio a una fascia ampia della popolazione, innanzitutto attraverso scelte di governo dei territori e sulla ristorazione collettiva. Non a caso, l’obiettivo della costituzione dei biodistretti come modello ispiratore di nuove convivialità, è una delle priorità col suo potenziale di rinascita dei territori comunali sotto nuovi obiettivi unificanti» aggiunge Triarico.
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