Centomila orti in Toscana
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“Vogliamo ottenere un miglioramento della salute dei cittadini” ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. “E vogliamo contribuire al mangiare sano, ma anche creare luoghi di aggregazione e di socialità che verranno frequentati da pensionati e da giovani agricoltori, spazi facilmente raggiungibili, dove porteremo l’acqua per irrigare e che diventeranno anche punti di incontro e di cultura. Basti pensare che uno dei servizi che garantiremo è il collegamento wi-fi. Saranno insomma orti digitali, orti 2.0 collocati spesso nelle vicinanze dei centri storici”.
Si parte nei sei Comuni pilota, scelti per le esperienze già maturate in questo campo, di Firenze, Bagno a Ripoli, Siena, Lucca, Grosseto e Livorno, e poi l’iniziativa sarà allargata anche alle altre 41 amministrazioni che hanno manifestato la volontà di aderire al programma e che si trovano in quasi tutte le province della Toscana.
“La delibera che abbiamo approvato – spiega l’assessore regionale all’agricoltura, Marco Remaschi – definisce anche il cronoprogramma, le caratteristiche degli orti, il modello estetico e urbanistico che preferiamo e le modalità per giungere alla loro assegnazione. Contiamo di consegnare i primi appezzamenti agli ortisti entro la fine dell’anno. E agli altri Comuni interessati dico che c’è ancora tempo perchè manifestino all’Anci la loro volontà di aderire”.
I singoli orti avranno una dimensione tra i 50 e un massimo di 100 metri quadrati, i complessi di orti ne conterranno tra i 20 e i 100, mentre ai Comuni andrà un finanziamento compreso tra i 50 e i 100.000 euro, che rappresenterà circa l’80% delle risorse necessarie. Si tratta di cifre indicative: quelle esatte saranno contenute nella delibera attuativa che la Giunta adotterà a fine febbraio.