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Ciò che è vivo – culture tour. Biodiversità, Genius Loci e Benessere

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Emanuela Ascari, artista innamorata della ruralità, torna con i racconti dell’esperienza vissuta in Italia attraverso aziende agricole e agricoltori che fanno del rispetto dell’ambiente e della condivisione la loro ragione di vita.
Alla fattoria Il Filo d’Erba di Altaura, nelle campagne tra Rovigo e Verona, arrivo una mattina e mi aggrego ad una scolaresca delle primarie che sta facendo una visita guidata. Il giro finisce succhiando miele dai favi e masticando cera d’api. A tavola acqua di ortiche e prelibatezze sane e delicate. Nel pomeriggio Maria Dalla Francesca mi accompagna a visitare l’orto sotto le querce e le estensioni della tenuta con le alte siepi a delimitarne i campi, ma la maggior parte del tempo la passo in una vigna-frutteto inselvatichito tra caprette, pecore, conigli, rose e ortiche. Un angolo di campagna vivente in una zona d’Italia dove non mi ero mia fermata prima, dove la natura ha molti spazi per esprimersi liberamente in equilibrio con l’uomo, e dove con piacere scopro uno spirito intrigante e ribelle. Maria Dalla Francesca ci parla del profondo legame emotivo che si instaura tra l’uomo e i luoghi, qualcosa di vitale e indispensabile al benessere di entrambi.
E ora la parola ai protagonisti: Maria Dalla Francesca.
Biodiversità, Genius Loci e Benessere
La biodiversità è una caratteristica di ogni luogo ed è quindi intimamente connessa con lo Spirito del Luogo, il Genius Loci, come lo chiamavano i latini. Secondo Servio “Nullus  Locus Sine Genio”: nessun luogo è senza il suo Genio (Commento all’Eneide, 5, 95).
I luoghi sono come le persone: hanno un lato fisico, concreto, materiale ed uno spirituale, intimo. Riconosciamo un luogo da come ci appare alla nostra vista e lo amiamo per le emozioni che ci regala, per il suo Genius. Il Genius Loci non si incontra nei libri o nelle aule di scuola o dell’università, nei convegni, nei siti web o tramite i social media, ma ognuno di noi lo scopre e instaura con lui un rapporto emotivo personale, unico tipo di rapporto che ci può mettere in relazione con uno Spirito, avvicinandosi direttamente al luogo, cercando di essere discreti e di fare un po’ di spazio dentro di noi, di metterci in ascolto, in modo da percepirne personalità e carattere. Non entriamo in comunicazione con lo Spirito del luogo leggendo o compilando una lista degli elementi che lo contraddistinguono ma percependo lo Spirito che li armonizza e che lo rende unico e irripetibile. Solo lasciandoci invadere da scorci, forme, colori, geometrie, annusando profumi, gustando sapori, ascoltando musiche o l’idioma di una minoranza etnica, scoprendo un vecchio albero, una vite che si arrampica su un olmo, un paesaggio, un borgo, una villa, un campanile, immergendoci in un tutt’uno con l’ambiente, riusciremo a stupirci ed emozionarci, a creare un legame con un luogo, con il suo Spirito, a intuire il suo ruolo, il suo utilizzo, lo scopo della sua esistenza nello spazio e nella comunità, e il modo con cui è stato vissuto dalle creature umane, vegetali e animali.
Quando le persone si sentono intimamente connesse al luogo in cui vivono, lavorano, si divertono, e da cui traggono nutrimento, certamente investiranno, si dedicheranno a quel luogo e lo proteggeranno spontaneamente, si sentiranno responsabili della sua vita futura e potranno ipotizzare di pianificare, con amore e attenzione, cambiamenti che non offendano o peggio annullino il Genius Loci, perdendo quindi la possibilità del legame con quel luogo. Il legame tra le persone e il luogo in cui vivono, inteso come natura, opere d’arte e cultura trasmessaci dai nostri predecessori, è una sorta di capitale sociale, forse il più significativo e importante perché una comunità possa continuare a vivere in un luogo. Se qualcuno è finanziato per presidiare un luogo ma non gli si offre la possibilità di amare quel luogo sarà come seminare in un terreno arido, ma se qualcuno si innamora di un luogo, si sa che, per amore, si fa quello che per nessun compenso si sarebbe disposti a fare e si superano difficoltà che altrimenti sembrerebbero insormontabili.
Il Genius Loci è ritenuto, da parte dell’UNESCO, del Council of Europe e delle istituzioni Europee, molto importante nel campo della protezione del territorio. Nell’ottobre del 2008 l’International Council on Monuments and Sites, ICOMOS, ha organizzato un simposio scientifico internazionale intitolato “Finding the Spirit of Place – Between the Tangible and the Intangible” e ha adottato la “Quebec Declaration on the Preservation of the Spirit of Place”. Inoltre, una della tematiche suggerite nell’8° WEEC, World Environmental Education Congress, giugno-luglio 2015, a Gotheborg è stato: Reclaiming the spirit of the place in a digital age. Lo spirito del luogo è un regalo preziosissimo che ci arriva dal passato filtrato dal tempo e dalla vita di molte generazioni di creature umane, animali e vegetali, e che è necessario per la vita delle comunità locali.
La biodiversità vegetale e animale di un luogo, intimamente legata al nostro benessere, molto spesso dipende dal tipo di agricoltura (dal latino ager, campo, e cultura, prendersi cura) che viene praticata.
Ma anche le pratiche più virtuose di agricoltura, sia l’agricoltura biologica, la coltivazione dei campi rispettosa dei principi della vita, dal greco bios,vita, che l’agroecologia, la coltivazione dei campi secondo i principi dell’ecologia che, dal greco oikos, casa, attiene alla cura della propria casa, cioè a quanto di più caro abbiamo, e, aggiungo io, l’agroetica, cioè una nuova coltivazione dei campi secondo i principi dell’etica che, risalendo alle radici greca ethos,costume, e sanscrita svadha,costume, della parola, attiene alla rete di relazioni e alla scelta di comportamenti in cui l’uomo si trova a vivere dal momento della nascita, ed è quindi indissolubilmente legata alla nostra esistenza e alla nostra morale, se tutte queste pratiche non scaturiscono da un profondo e intimo legame emotivo, che ha che fare con l’innamoramento che segue la percezione del Genius Loci, resteranno qualcosa che si fa per dovere, per convinzione della mente, non per una esigenza a preservare e a difendere qualcosa per noi vitale ed emotivamente irrinunciabile e per la quale quindi non possiamo trattenerci a tentare l’impossibile per non perderla.
E’ necessario promuovere e fornire alle persone ed in particolare ai giovani, che sono il nostro futuro, occasioni per incontri emotivi con il Genius Loci, unici capaci di instaurare legami profondi con il territorio che abitiamo e suggerire cambiamenti verso miglioramenti preservativi.
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