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Come sfamare la famiglia con pochi soldi

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Vale la pena di guardare a esempi positivi. In Russia 16,5 milioni di famiglia che vivono nelle Dache coltivano autonomamente e per sé 8 milioni di ettari di terreno e costituiscono il 38% dell’intera produzione agricola russa.
Su quei complessivi otto milioni di ettari, 16 milioni e mezzo di famiglie russe coltivano con tecniche tradizionali senza pesticidi, erbicici, fungicidi e ogm. Secondo il Gosmkostat, l’istituto statale russo che si occupa di statistiche, queste famiglie coprono il 91% della produzione d patate, il 76% della verdure e il 79% di produzione di frutta, oltre a notevoli percentuali di animali di allevamento. Non dipendono dalle multinazioni degli agro-farmaci e portano avanti aziende agricole di piccole dimensioni. Secondo il rapporto Agroecology and the right to food, queste aziende piccole, sostenibili e biologiche permetterebbero di raddoppiare la produzione di cibo in quelle zone del mondo dove la fame è un problema ancora irrisolto. Nel giro di 5-10 anni si potrebbe avere un grande balzo in avanti delle coltivazioni di grano e scalzare il business degli ogm. Secondo quanto sostiene il World Watch Institute, si possono anche allevare i pesci in maniera responsabile e sostenibile permettendo così di non esaurire le riserve dei mari e degli oceani.
Sarebbe una riconversione radicale, ma dalla parte della gente e non del business o delle multinazionali. Secondo voi da dove vengono le resistenze?

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