Crocevia: «Stop ai nuovi OGM, scrivi agli europarlamentari»
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L’Unione Europea, con l’Italia in prima linea, sta accelerando gli step per arrivare a una deregolamentazione totale di nuovi OGM/Tea, che così non saranno più identificabili in etichetta e si spargeranno ovunque nei campi. Il Centro Crocevia invita a scrivere agli europarlamentari per fermare questa deriva.
L’Unione Europea, con l’Italia in prima linea, sta accelerando gli step per arrivare a una deregolamentazione totale di nuovi OGM/Tea, che così non saranno più identificabili in etichetta e si spargeranno ovunque nei campi. Il Centro Crocevia invita a scrivere agli europarlamentari per fermare questa deriva.
«La deregolamentazione dei nuovi organismi geneticamente modificati (NGT/TEA) può ancora essere fermata – spiegano da Centro Internazionale Crocevia – Ma serve la mobilitazione di tutte e tutti. Contatta i parlamentari europei con un’email perché si schierino contro le multinazionali che vogliono smantellare gli obblighi di tracciabilità, etichettatura e valutazione dei rischi oggi in vigore per gli OGM: bastano pochi clic per inviare il tuo messaggio. Difendi il tuo diritto di scegliere cosa acquistare, cosa coltivare, cosa mangiare».
QUI le indicazioni per inviare le email agli europarlamentari
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La deregolamentazione di un’ondata di nuovi Ogm in Europa può cambiare per sempre l’agricoltura e il cibo che mangiamo.
Finora gli obblighi di tracciabilità, etichettatura e valutazione del rischio secondo il principio di precauzione avevano evitato a Italia ed Europa l’invasione di coltivazioni figlie dell’ingegneria genetica e del cibo creato in laboratorio. Ora però la Commissione Europea sta cancellando ogni vincolo per le cosiddette New Genomic Techniques (NGT), ribattezzate in Italia Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), compresa la possibilità per gli Stati di vietarle sul loro territorio. In questo libro si intrecciano storia della biologia, inchiesta giornalistica e testimonianze dai movimenti, per raccontare gli enormi interessi e le relazioni pericolose tra multinazionali, politica e scienziati che rischiano di compromettere la vera transizione agroecologica, i diritti dei contadini sui semi e quelli dei consumatori a una scelta informata.

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L’agricoltura che non è industriale non è facile, ma c’è, esiste e i contadini che la praticano sono ancora tanti e vogliono far sentire la loro voce. Ce lo spiega bene Antonio Onorati in questo libro, che ci fa capire:
• come le politiche agricole favoriscano i grandi gruppi e le multinazionali, ma anche come sia possibile cambiare rotta;
• come la pressione su brevetti e OGM rappresenti un enorme pericolo per la biodiversità e i piccoli coltivatori;
• come ci sia da fare un grande lavoro per ripensare le rappresentanze agricole;
• come sia sempre più necessaria e improcrastinabile una svolta agroecologica;
L’agricoltura contadina, e l’economia che le corrisponde, ha gli elementi necessari per garantire la produzione di cibo in armonia con la natura e non contro di essa.