È stato presentato a ottobre e alla Babele dei Semi e verrà avviato in Piemonte il progetto “dal grano alla soia”. L’intento è di mettere in campo pratiche e percorsi alternativi agli alimenti OGM, con l’obiettivo di continuare a sperimentarli, come avvenuto per il grano, nell’ambito di coltivazioni senza chimica di sintesi e con un impatto ambientale il più basso possibile, che privilegia metodi naturali come la semina manuale e l’utilizzo della trazioni animale.
Il progetto, spiega Luca Ferrero di ASCI, nasce nell’ambito della Rete Semi Rurali, si svilupperà all’interno delle aziende agricole, avvalendosi anche delle esperienze che ci sono all’interno della stessa Rete e sarà supportato da un PEI, Partenariato Europeo sull’Innovazione.
I PEI sono misure promosse dalla Commissione Europea nell’ambito dell’iniziativa “Unione dell’innovazione” per trovare soluzioni innovative a grandi sfide sociali quali il cambiamento climatico, l’energia, la sicurezza alimentare, la salute. Essi consentono di riunire soggetti diversi al fine di integrare o avviare iniziative lungo il ciclo della ricerca e della innovazione.
«Quella dei Partenariati Europei dell’innovazione è una materia abbastanza complessa – prosegue Luca Ferrero – per questo è stato argomento di approfondimento e discussione nel incontro pubblico “Laboratorio sui Partenariati Europei per l’Innovazione”, che si è tenuto al termine dell’assemblea Annuale della Rete Semi Rurali di recente nel Modenese».
La Rete Semi Rurali, è una coalizione fondata nel novembre 2007 da diverse associazioni, per sostenere, facilitare, promuovere il contatto, il dialogo, lo scambio e la condivisione di informazioni e iniziative tra quanti portano avanti i valori della biodiversità e dell’agricoltura contadina e si oppongono a un’agricoltura basata sulla monocoltura intensiva e/o sulle colture geneticamente modificate.
«Durante l’incontro pubblico – prosegue Luca presente all’assemblea come rappresentante dell’ASCI – Riccardo Franciolini dello staff della Rete Semi Rurali e Francesco Perri della Regione Emilia hanno relazionato sull’impostazione dei PEI in generale, ed in particolare su alcune esperienze in cui si è un po’ più avanti come l’Emilia Romagna e la Toscana. I PEI sono infatti una delle misure del PSR (piani di sviluppo rurale) regionali e come tale dipendono da disposizioni regionali: in alcune regioni sono uscite alcune misure in altre altre. La Rete, dal canto suo, è interessata a presentare un PEI sui cereali, poiché da anni porta avanti il progetto Filigrana. L’Assemblea Annuale, invece, era riservata ai soci che sono arrivati a superare le 30 realtà tra associazioni contadine, ong, realtà di ricerca che aderiscono alla Rete. È stato presentato e approvato il bilancio annuale ed è stata l’occasione per eleggere il Consiglio di gestione. Accanto a pratiche istituzionali, l’assemblea è stata soprattutto l’occasione per incontrare persone che arrivano un po’ da tutta l’Italia per confrontarsi e stare assieme in un clima molto sereno. Sono stati organizzati 6 tavoli tematici di confronto di esperienze al termine dei quali i presenti si sono confrontati con gli impegni da prendersi sulla base dei risultati emersi. Non solo confronto di esperienze, ma anche occasione – conclude Luca soddisfatto – per portarsi a casa marze di ciliegie di Vignola».