Il prossimo 8 febbraio l’Associazione Rurale Italiana si incontrerà con gli aderenti per stabilire le azioni di mobilitazione per rivendicare il rispetto della Dichiarazione dell’Onu sui diritti dei contadini e dei lavoratori rurali.
«Alla fine del 2018 alle Nazioni Unite il movimento contadino de La Via Campesina e i suoi alleati hanno ottenuto un grandissimo successo: l’approvazione a larga maggioranza all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione dei Diritti Contadini e dei Lavoratori Rurali. E il 2020 per noi dell’Associazione Rurale Italiana, contadini e contadine, lavoratori dei campi e delle stalle, cittadini e cittadine impegnati nella difesa e nella promozione dell’agricoltura contadina agroecologica e solidale per la sovranità alimentare, sarà un anno di impegno per l’affermazione in Italia di questi diritti contadini, primo fra tutti il diritto a produrre»: a dichiararlo è la stessa
Associazione Rurale Italiana.
«La Dichiarazione ONU dei Diritti Contadini deve portare alla creazione di condizioni che permettano a chi lavora la terra di vivere dignitosamente, con leggi che riconoscano la particolare realtà del lavoro contadino. Vogliamo ottenere le condizioni perché i contadini possano produrre cibo in armonia con il pianeta e, attraverso la loro azione, possano migliorare le condizioni ambientali per la cittadinanza intera, producendo cibo sano ad un prezzo che consenta a tutti di accedere ad un’alimentazione di qualità: è il nostro ruolo da migliaia di anni – dicono dall’Associazione – Noi lotteremo in questo 2020 attraverso le azioni, i momenti di approfondimento e la nostra partecipazione attiva alla vita politica di questo Paese proprio per affermare i diritti contenuti nella Dichiarazione delle Nazioni Unite ma presenti anche nelle nostre leggi costitutive».
«Governi supini a interessi delle multinazionali?»
«Il governo del nostro Paese, e i governi in genere sembrano dimenticarsi della Dichiarazione ONU pressati come sono dagli interessi sempre più voraci di lobby disinteressate al bene comune e di organizzazioni o incapaci di capire qual è il peso delle questioni in gioco o supini agli interessi di multinazionali o complici delle stesse. Circa un anno fa il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ci riceveva, grazie all’azione del senatore Pollice dell’associazione “Verdi Ambiente e Società”, al Quirinale proprio per avere dalle nostre mani la Dichiarazione ONU dei Diritti dei Contadini ed altri dossier legati anche alla situazione drammatica dei Lavoratori agricoli che in questo Paese ormai da troppi anni sono calpestati quotidianamente da interessi che spezzano le gambe, la schiena e cancellano la dignità di migliaia di persone e riducono in schiavitù intere comunità e intere categorie di persone».
«In questi giorni ricorrono i 10 anni della rivolta per la dignità dei braccianti agricoli di Rosarno. E noi, attraverso il lavoro svolto insieme ai lavoratori della terra della Calabria, alle loro organizzazioni sindacali ma anche di altre parti d’Italia e attraverso il lavoro nel Coordinamento Europeo Via Campesina (ECVC), abbiamo potuto sondare, monitorare, conoscere e contribuire a migliorare le condizioni delle comunità agricole che vivono del loro lavoro e per questo diciamo che la lotta dei contadini e le lotte dei braccianti sono una lotta unica: per la dignità ed il rispetto dei nostri diritti fondamentali – prosegue l’Associazione – Lotta fondamentale, inoltre, è quella per il riconoscimento giuridico del nostro lavoro: il 2020 è l’anno cruciale per la promulgazione della legge per l’agricoltura contadina».
«La PAC deve cambiare radicalmente»
«Questa è la proposta di legge che da quasi 10 anni sosteniamo con altre organizzazioni contadine e non solo, uniti nella Campagna popolare per l’agricoltura contadina – continua l’Associazione – perché crediamo che il riconoscimento giuridico dell’agricoltura contadina sia un passo fondamentale per ottenere proprio quei diritti che anche la Dichiarazione dell’ONU sottolinea. Ma è anche l’anno in cui verranno formalizzate le basi della nuova Politica Agricola Comunitaria (PAC). La PAC deve cambiare radicalmente! Questa è una lotta che ci vede a fianco delle organizzazioni contadine di tutta Europa, sia all’interno che all’esterno della UE, e di altre organizzazioni nel mondo perché la PAC deve smettere di essere uno strumento di distruzione massiva che garantisce il sostegno all’agroindustria, e spinge alla distruzione dell’economia contadina In Italia, in Europa e nel Mondo. La Pac, per continuare ad esistere, dovrà sostenere l’agricoltura che produce il cibo di qualità tutelando l’ambiente e il reddito dei contadini, così come i cittadini e le cittadine europee vorrebbero».
«Regole sementiere a misura dell’agroindustria»
«Noi siamo in prima linea su questa lotta, con delle proposte ben precise che abbiamo già avanzato nelle sedi istituzionali5, e chiediamo a tutte le organizzazioni di poter unire le forze per questo importante obiettivo che nel 2020 troverà la formalizzazione giuridica a livello nazionale ed europeo. Il capitolo delle sementi resta fondamentale, in primo luogo per garantire la libertà e l’autonomia dei sistemi sementieri contadini dalle regole sementiere commerciali fatte a misura dell’agroindustria, inoltre si stanno mettendo in discussione importanti traguardi che questo Paese ha raggiunto negli anni come il fatto che l’Italia sia e continui a essere un paese senza OGM dal 2001.I prodotti delle NBT sono degli OGM “nascosti” e come gli OGM vogliamo che vengano banditi dalle nostre tavole e dai nostri campi. La tutela della terra e dei territori sarà un altro fronte di azione: basta con la criminalizzazione di chi difende i terreni agricoli dalla speculazione e dalle cosiddette grandi opere che deturpano, fragilizzano, inquinano. Noi continueremo a sostenere tutte quelle persone e quei movimenti che anche con azioni di disobbedienza civile nonviolenta si schierano per la difesa del nostro futuro contro le speculazioni, le cementificazioni e le militarizzazioni delle terre e di territori».
«Questi sono alcuni dei nostri obbiettivi per il 2020. L’8 febbraio ci troveremo alla vigilia della nostra Assemblea Generale Annuale a Valeggio sul Mincio (Vr) per condividere con chi vorrà il proposito di portare compiutamente in Italia le prescrizioni della Dichiarazione dell’ONU sui diritti contadini e stabilire le priorità di azione per mobilitarci nel corso dell’anno».