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ECVC: nuovi Ogm, iter “in pausa”. Se ne parla dopo le elezioni europee?

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Il Consiglio europeo ha lasciato passare il termine del 19 marzo senza adottare una posizione sui nuovi Ogm (le nuove tecniche genomiche Nbt), quindi, salvo deroghe all’iter consueto, tutta la questione passerà al nuovo Parlamento europeo e alla nuova Commissione che usciranno dalle elezioni di giugno. Lo annuncia il Coordinamento Europeo Via Campesina (ECVC), sottolineando che ciò permette, al momento, di mettere “in pausa” l’iter che avrebbe portato a una pericolosa deregolamentazione.
ECVC: nuovi Ogm, iter “in pausa”. Se ne parla dopo le elezioni europee?

Il Consiglio europeo ha lasciato passare il termine del 19 marzo senza adottare una posizione sui nuovi Ogm (le nuove tecniche genomiche Nbt), quindi, salvo deroghe all’iter consueto, tutta la questione passerà al nuovo Parlamento europeo e alla nuova Commissione che usciranno dalle elezioni di giugno. Lo annuncia il Coordinamento Europeo Via Campesina (ECVC), sottolineando che ciò permette, al momento, di mettere “in pausa” l’iter che avrebbe portato a una pericolosa deregolamentazione.
«Salvo deroga alle consuete norme di funzionamento dell’Unione europea, i negoziati nel trilogo, che riunisce la Commissione, il Parlamento e il Consiglio, non saranno più possibili prima delle elezioni europee del 9 giugno. Il negoziato su un nuovo regolamento per le Nbt può quindi essere concluso solo con il nuovo Parlamento e la nuova Commissione nominati dopo queste elezioni» spiega l’ECVC, che denuncia «da oltre un decennio la menzogna della Commissione europea, la quale sostiene che i nuovi Ogm, tutti brevettati, produrrebbero piante simili a quelle ottenute con la creazione varietale tradizionale o alle piante selvatiche, mentre la legislazione europea vieta la brevettazione della natura. Con questo progetto di deregolamentazione, la Commissione cerca di convalidare questa menzogna, che mira non solo a costringere i consumatori ad acquistare Ogm che non vogliono, ma anche a consentire ai brevetti di alcune multinazionali, che già controllano qualsiasi uso di nuove tecniche genetiche, di confiscare tutte le sementi contadine e tradizionali».
«Da parte sua, il Parlamento europeo ha anche ascoltato le segnalazioni fatte da ECVC e da un’ampia coalizione di organizzazioni della società civile e ha adottato emendamenti che richiedono modifiche alle norme dell’Ufficio europeo dei brevetti (UEB) – proseguono dal Coordinamento – Ma l’Unione europea non può adottarli senza l’accordo dei paesi terzi che sono membri dell’UEB e non membri dell’Unione (Svizzera, Norvegia, Turchia ecc.)».
ECVC critica duramente anche il fatto che la Commissione abbia «inoltre sostenuto che non vi è alcuna base per distinguere i nuovi Ogm dalle sementi derivate dalla riproduzione tradizionale e che pertanto non è giustificato assoggettarli ai requisiti della valutazione del rischio sanitario e ambientale, della tracciabilità e della sorveglianza post-commercializzazione. L’Agenzia francese per la sicurezza sanitaria, ANSES, ha recentemente pubblicato due pareri in cui si afferma il contrario: qualsiasi modificazione genetica risultante da queste nuove tecniche può generare gli stessi rischi per la salute e l’ambiente dei cambiamenti derivanti dalla transgenesi, qualsiasi nuovo Ogm può essere rilevato e quindi rintracciato per essere rimosso in caso di rischi successivi all’immissione in commercio non identificati durante la valutazione dello screening. Ciò significa anche che possono essere etichettati per garantire la libertà di scelta per gli agricoltori e i consumatori».L’ECVC invita il Consiglio europeo a respingere definitivamente la proposta di deregolamentazione.
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