FederBio: «Biologico e biodinamico per la transizione agroecologica»
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Il 22 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Terra, «un’occasione per riflettere sulla necessità di salvaguardare il nostro Pianeta» puntando «sulla transizione agroecologica, di cui il biologico e biodinamico costituiscono le espressioni più avanzate»: ad affermarlo è FederBio.
Il 22 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Terra, «un’occasione per riflettere sulla necessità di salvaguardare il nostro Pianeta» puntando «sulla transizione agroecologica, di cui il biologico e biodinamico costituiscono le espressioni più avanzate»: ad affermarlo è FederBio (Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica).
«I benefici dell’agricoltura biologica per l’ambiente sono dimostrati dall’autorevole studio comparativo Trial DOK dell’Istituto Fibl, una sperimentazione che dal 1978 mette a confronto sistemi di coltivazione biologici, biodinamici e convenzionali – spiegano da FederBio – Gli esiti di questa indagine evidenziano che i terreni biologici contengono un 16% in più di humus e presentano un’attività degli organismi del suolo superiore fino all’83%. Due fattori che incidono positivamente sulla struttura dei terreni, favorendo la capacità di trattenere l’acqua e riducendo la perdita di suolo dovuta all’erosione. In generale, i dati raccolti in modo accurato e costante in oltre 45 anni di sperimentazione attestano che l’agricoltura biologica favorisce la biodiversità e migliora la fertilità del suolo. Inoltre, contribuisce a ridurre il rischio di danni ambientali legati all’uso di pesticidi e all’eccesso di azoto».
«Anche la recente metanalisi, condotta dell’istituto di ricerca Fibl in collaborazione con numerosi altri enti di ricerca e università, che ha analizzato 528 pubblicazioni scientifiche per valutare il potenziale dell’agricoltura biologica, ne conferma gli impatti positivi ambientali e sociali- prosegue FederBio – Lo studio dimostra che il metodo biologico favorisce la biodiversità, con aumenti significativi delle specie di flora, uccelli da campo e insetti impollinatori, rispettivamente del 95%, 35% e 23%. Inoltre, contribuisce alla protezione dei terreni, delle acque e alla riduzione delle emissioni di azoto, con una diminuzione media del 28%».
«Tutelare la Terra è una necessità impellente – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio -. Dobbiamo rivedere i modelli di produzione e di consumo, puntando su sistemi sostenibili, come quelli biologici e biodinamici, che rispettano l’equilibrio naturale e garantisce i servizi ecosistemici. Ognuno di noi può contribuire a salvare la Terra, partendo da scelte alimentari sostenibili a basso impatto ambientale, che privilegino cibi biologici di stagione, a km zero, e riducano gli sprechi».
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