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Genuino Clandestino: «Il 18 settembre marcia contro il summit dell’agricoltura industriale e nociva»

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Il movimento Genuino Clandestino lancia un invito ad associazioni, cittadini, agricoltori e attivisti per partecipare alla marcia organizzata per il 18 settembre in aperta protesta contro «il summit globale dell’agricoltura, ennesima farsa internazionale che attraverso la retorica della green economy disporrà del futuro dell’agricoltura industriale, chimica, nociva e distruttrice».
Genuino Clandestino: «Il 18 settembre marcia contro il summit dell’agricoltura industriale e nociva»
Il movimento Genuino Clandestino lancia un invito ad associazioni, cittadini, agricoltori e attivisti per partecipare alla marcia organizzata per il 18 settembre in aperta protesta contro «il summit globale dell’agricoltura, ennesima farsa internazionale che attraverso la retorica della green economy disporrà del futuro dell’agricoltura industriale, chimica, nociva e distruttrice».
«Siamo le contadine e i contadini del movimento Genuino Clandestino – scrivono sulla loro pagina Facebook – sono molti anni che lottiamo nei territori di questo paese per l’autodeterminazione alimentare, la costruzione di comunità contadine resistenti e autogestite e per l’abbattimento definitivo di un modello di sviluppo mortifero ed oppressore conosciuto con il nome di capitalismo. Come contadine e contadini sentiamo il grido di dolore che dai nostri campi, dai mari, dai fiumi, dalle montagne e dai suoi animali si alza fragoroso in cerca di giustizia e libertà. Tocchiamo con le nostre mani ogni giorno gli effetti della catastrofe ecologica, guardiamo distruggere dalla follia capitalista territori vicini e lontani in nome del profitto. Osserviamo l’allontanamento e la disgregazione di intere comunità, la sottrazione sistematica di luoghi di condivisione, formazione, supporto e cura».
«Oggi la nostra rabbia è tanta e profonda, è una rabbia che vuole restituire dignità a coloro a cui è stata strappata, è una Rabbia ed una lotta per l’umanità, poichè sappiamo bene che questo sistema non può essere educato, addomesticato o riformato – dicono da Genuino Clandestino – Nutriamo un profondo desiderio, collettivo e individuale, di abbattere ogni mattoncino di questo maledetto sistema, di estirpare come gramigna le disuguaglianze del nostro mondo; per seminare salvaguardia e solidarietà al posto di distruzione e competizione».
«La città di Firenze nei giorni del 17 e 18 settembre ospiterà il summit globale dell’agricoltura (G20): l’ennesima farsa internazionale che attraverso la retorica della green economy disporrà del futuro dell’agricoltura industriale, chimica, nociva e distruttrice in Europa e in tutto il Mondo – proseguono i promotori – Questa istituzione è la solita che ha firmato e poi tradito il trattato di Parigi inducendo al consumo di combustibili fossili e promuovendo un modello agricolo che riduce in schiavitù le/ilavoratrici/tori e rende sterili ed inquinati i campi, così come il cibo che attraverso essi viene prodotto. Grazie allo stimolo della carovana Zapatista e la “declaración por la vida” siamo intenzionat* a non chiudere gli occhi, a rispondere colpo su colpo, organizzandoci collettivamente». E invitano tutti a marciare sabato 18 settembre.
«Voltiamo le spalle alla città e a ciò che rappresenta, partendo da Firenze e dirigendoci verso Mondeggi».
Mondeggi è la comunità che si è creata vicino a Firenze in una proprietà pubblica occupata e riportata in piena produttività agricola biologica.

Letture utili

Un pò diario di viaggio e un pò reportage, il libro “Genuino clandestino” è frutto di un lavoro collegiale dove i testi di Michela Potito e Roberta Borghesi e le foto di Sara Casna e Michele Lapini compongono insieme il racconto in dieci tappe di un’Italia inedita.
L’Italia di Genuino Clandestino, una rete di agricoltori e artigiani che hanno creato negli anni un mercato alternativo per affermare con il loro lavoro l’autodeterminazione alimentare e il valore della produzione locale di qualità.
Partiti da Monteombraro, nel modenese, gli autori hanno percorso l’Italia in lungo e in largo fino a Ramacca, in provincia di Catania: hanno visitato aziende agricole e laboratori artigianali, hanno dormito sotto il tetto dei protagonisti di questa rivoluzione, mangiando e lavorando con loro per riportare su queste pagine un quadro autentico di volti, gesti e scelte coraggiose di chi lotta per ricordare a noi tutta la necessità di un rapporto più diretto e consapevole con la terra e il cibo.

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