Si chiama
Humus Job ed è la piattaforma indipendente che ha come obiettivo quello di far incontrare domanda e offerta di lavoro in agricoltura e garantire contratti etici. «Un servizio che riteniamo utilissimo in un settore che si rivela sempre più strategico» spiegano gli ideatori.
A ideare la piattaforma sono stati tre professionisti impegnati da anni in progetti di sviluppo territoriale, attivazione di comunità e integrazione di migranti: Elena Elia, psicologa e psicoterapeuta sistemico-relazionale; Claudio Naviglia, Ceo di Humus e antropologo; e Luca Barraco, educatore convertito da anni all’agricoltura.
Claudio e Luca hanno lasciato Torino, loro città natale, per trasferirsi in provincia di Cuneo, in campagna, dove si sono trovati. Elena, cuneese, ha anche fondato con Claudio un’associazione di promozione sociale – l’Associazione MiCò – attivando una rete di solidarietà e di accoglienza non istituzionale per richiedenti asilo e rifugiati.
Humus nasce dunque in provincia di Cuneo da un incontro: l’Associazione MiCò con Elena e Claudio e la Banda Valle Grana di cui Luca fa parte. E si pone come giovane impresa impegnata a favorire la regolarità delle assunzioni, fornendo servizi funzionali e pratici per le aziende agricole del territorio.
«La piattaforma è pronta e funzionante – spiega Claudio Naviglia, Ceo di Humus – e il movimento che vi si riscontra è già estremamente significativo».
Etica e trasparenza
L’incontro domanda/offerta è automatizzato: i lavoratori e le aziende si registrano sulla piattaforma. I lavoratori garantiscono sulla propria identità – caricando i propri documenti – e dichiarano la propria competenza, formale e informale, in agricoltura. L’azienda, attraverso una ricerca veloce, può visualizzare i profili dei lavoratori corrispondenti alla propria esigenza e richiedere un match dichiarando il tipo di contratto offerto (indeterminato o determinato indicando le giornate), la mansione e il periodo.
Le aziende che vogliono usufruire dei servizi devono sottoscrivere un protocollo di trasparenza sulla contrattualizzazione e sulla dichiarazione delle giornate lavorative.
Alle aziende che assumono regolarmente i lavoratori, a fine anno Humus può rilasciare un bollino etico di qualità del lavoro e uno spazio – sul sito e sui social – per raccontarne l’impatto sociale virtuoso e darne visibilità. In questo modo, le aziende possono pubblicizzare la propria sostenibilità sociale e il consumatore può supportarle, scegliendo di acquistare i prodotti delle aziende che rispettano il protocollo di trasparenza.
Il team di HUMUS opera inoltre per promuovere contratti di rete tra imprese agricole, una forma di collaborazione che permette alle aziende che vi partecipano, pur mantenendo ognuna la propria autonomia e specialità, di realizzare progetti e obiettivi condivisi, incrementare la capacità innovativa e la competitività sul mercato, condividendo alcuni costi fissi (per esempio legati alla burocrazia) e dà la possibilità di assumere una risorsa in comune – il Job Sharing – e richiedere i suoi servizi in base alla stagionalità delle colture.
La partnership con Natura Sì
NaturaSì, da sempre impegnata nella promozione dell’agricoltura biodinamica e biologica, ha condiviso visione e valori di Humus e ha deciso di supportare attivamente il progetto contribuendo alla
campagna di equity crowdfunding
In questo modo gradualmente anche le aziende bio dell’ecosistema NaturaSì potranno far parte della rete di Humus. Così, tra i meccanismi premiali delle aziende agricole aderenti alla piattaforma troveranno spazio oltre alla sostenibilità sociale anche la sostenibilità ambientale e la pratica dell’agricoltura biologica, sulle quali le aziende dell’ecosistema NaturaSì sono già impegnate.
Chi vuole può contribuire alla campagna di crowdfunding fino al 30 giugno
QUI