Il biologico italiano avanza
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Per quanto riguarda le superfici la Spagna resta ancora il primo paese europeo, ma i dati del Ministero iberico parlano di un calo dell’11% rispetto all’anno precedente. Guadagnano terreno l’Italia, che si piazza al secondo posto sull’estensione di terreni, con un ottimo +6,4% e la Francia, terza, con un +5,9%. Risultato positivo anche per la Germania con un +1,8%.
Il confronto tra i quattro principali paesi del biologico è stato effettuato in questi ultimi giorni da Sinab Italia. I dati, presentati al Sana di Bologna, parlano di un aumento più spiccato di alcune coltivazioni, come l’olivo (+16%), gli agrumi (+15%) e i cereali (+14%). Dal punto di vista regionale a crescere di più è la Puglia (+20%), seguita in ordine da Lombardia, Lazio e Basilicata.
Numeri positivi anche per i negozi specializzati, che continuano a crescere. Ma il consumo di prodotti biologici in Italia è ancora piuttosto basso, 28 euro procapite all’anno, contro i 177 spesi dagli Svizzeri, i 162 dei Danesi e i 127 degli Austriaci. Produciamo molto, ma soprattutto per l’export.
DATI: Osservatorio Sana 2013 Nomisma.