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India: il Parlamento ha abrogato la riforma agraria contestata dai contadini

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Il Parlamento indiano ha abrogato le tre leggi della riforma del commercio agricolo – che liberalizzavano la vendita dei prodotti delle campagne – cedendo alle pressioni degli agricoltori che hanno protestato per oltre un anno chiedendo il loro annullamento
India: il Parlamento ha abrogato la riforma agraria contestata dai contadini
Il Parlamento indiano ha abrogato le tre leggi della riforma del commercio agricolo – che liberalizzavano la vendita dei prodotti delle campagne – cedendo alle pressioni degli agricoltori che hanno protestato per oltre un anno chiedendo il loro annullamento.
Oltre alla abrogazione di tale riforma, però, gli agricoltori chiedono anche che per tutte le colture vi sia una legge avente ad oggetto l’MSP, il prezzo minimo garantito che consente loro di contare su un guadagno limitato ma sicuro. Tale legge però al momento non è stata fatta, motivo per cui i contadini hanno ribadito che non smetteranno di protestare finché essa non verrà introdotta.
La marcia indietro del governo è arrivata a sorpresa venerdì 19 novembre, a pochi mesi dalle elezioni nell’Uttar Pradesh (all’inizio del prossimo anno): lo Stato più popoloso della Confederazione indiana, con oltre 200 milioni di abitanti, è un fronte chiave nello scontro politico. Si voterà anche in Punjab e Uttarakhand, altri due Stati del Nord a forte vocazione rurale.
Le manifestazioni hanno costituito una delle più grandi sfide politiche per Modi. Le leggi erano state approvate a settembre del 2020 e il governo le aveva difese dicendo che erano necessarie a modernizzare il settore e spingere la produzione tramite investimenti privati. Ma gli agricoltori protestavano sostenendo che le leggi avrebbero devastato i loro guadagni ponendo fine ai prezzi garantiti e costringendoli a vendere i loro raccolti alle società a prezzi inferiori.La protesta contro la riforma approvata dal governo nel settembre del 2020 è stata una delle più lunghe e partecipate nella storia dell’India indipendente: i contadini hanno manifestato per quasi 12 mesi, nonostante la seconda ondata della pandemia di coronavirus e vari episodi di tensione che minacciavano di far degenerare la loro battaglia in gravi violenze.Dallo scorso novembre delegazioni di agricoltori ed esponenti del governo si sono confrontate a Delhi in più di 15 incontri, tutti conclusi con un nulla di fatto, con i contadini fermi sulle loro richieste non negoziabili e il governo intenzionato a non cedere. All’inizio dell’estate, in seguito al fallimento delle trattative e la promessa dei contadini di protestare a oltranza, la Corte Suprema era intervenuta nel braccio di ferro, mettendo in stand-by l’applicazione della riforma.

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