Io non vi voto!
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Continua la campagna di boicottaggio di Greenpeace verso i politici insensibili alle richieste del mondo ambientalista. I leader principali per adesso fanno gli gnorri. Manca il coraggio di dire stop al carbone e alle trivellazioni e sì alle rinnovabili
Bersani, Monti e Berlusconi rimangono in silenzio cancellando di fatto l’ambiente dai loro programmi elettorali. I tre leader hanno snobbato i circa 45 mila cittadini che attraverso una petizione on line di Greenpeace. Continua la campagna di Greenpeace “Io non vi voto” indirizzata ai leader politici candidati alle elezioni politiche del prossimo 24 febbraio. In particolare la richiesta di chiarezza e di impegno lanciata da Greenpeace si concentra sulla questione energetica, con l’intenzione di fermare le centrali a carbone e fermare le trivellazioni. L’uso del carbone per la produzione elettrica causa in Italia 570 morti premature l’anno e 2,6 miliardi euro l’anno di danni sanitari, ambientali, economici. Cancellare i nuovi progetti e andare verso uno scenario a zero carbone.
Il piano di sfruttamento delle risorse petrolifere nei nostri mari secondo Greenpeace è invece un progetto folle e rappresenta un vantaggio solo per le compagnie petrolifere. Per estrarre l’equivalente di poche settimane di consumi nazionali rischiamo tragedie come quelle del Golfo del Messico: la distruzione del Mediterraneo, danni incalcolabili all’economia, al turismo, alle comunità costiere;
Ai politici si richiede di promuovere le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica
che oggi danno già lavoro a circa 120mila persone. L’efficienza potrebbe impiegarne ancor di più. Rinnovabili ed efficienza sono l’unica opzione disponibile per difendere lavoro, ambiente, per sottrarre l’Italia al ricatto economico del costo delle fonti fossili.
Per portare avanti seriamente queste politiche con un semplice clic si può richiedere ai politici di adottare il programma “Energie Pulite per l’Italia” di Greenpeace:
http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/energie_pulite_per_l_italia.pdf
Il piano di sfruttamento delle risorse petrolifere nei nostri mari secondo Greenpeace è invece un progetto folle e rappresenta un vantaggio solo per le compagnie petrolifere. Per estrarre l’equivalente di poche settimane di consumi nazionali rischiamo tragedie come quelle del Golfo del Messico: la distruzione del Mediterraneo, danni incalcolabili all’economia, al turismo, alle comunità costiere;
Ai politici si richiede di promuovere le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica
che oggi danno già lavoro a circa 120mila persone. L’efficienza potrebbe impiegarne ancor di più. Rinnovabili ed efficienza sono l’unica opzione disponibile per difendere lavoro, ambiente, per sottrarre l’Italia al ricatto economico del costo delle fonti fossili.
Per portare avanti seriamente queste politiche con un semplice clic si può richiedere ai politici di adottare il programma “Energie Pulite per l’Italia” di Greenpeace:
http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/energie_pulite_per_l_italia.pdf
