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L’agopuntura vegetale per la cura di alberi e piante

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Éric Petiot si occupa di arboricoltura, etnofarmacologia e biochimica e ha studiato gli effetti che la stimolazione agopunturale ha sulle piante e sugli alberi. E li spiega nel suo libro “Agopuntura vegetale”.
L’agopuntura vegetale per la cura di alberi e piante
Éric Petiot vive e lavora in Francia. Si occupa da anni di orticoltura, arboricoltura, etnofarmacologia e biochimica come consulente in campo e formatore. Nel suo libro “Agopuntura vegetale. La medicina tradizionale cinese per le cura degli alberi e delle piante” (Terra Nuova Edizioni) spiega gli effetti di questa stimolazione sui vegetali.
Di seguito vi proponiamo la lettura dell’introduzione al libro scritta da Jeacques Staehle, agopuntore, fisioterapista e naturopata. Come docente internazionale, conduce seminari in tutto il mondo. 
«Grazie agli appassionanti studi sulle piante eseguiti da Éric Petiot, ho constatato che esse, come noi, reagiscono alla stimolazione agopunturale in specifici punti energetici. Tutti quindi, l’essere umano, gli animali, i vegetali, dipendiamo da un equilibrio energetico Yin-Yang. Pertanto, è nostro compito favorire questo equilibrio e correggere ogni perturbazione che potrebbe scatenare la malattia. Per far questo, noi (piante comprese) disponiamo di armonizzatori di energia: i punti di agopuntura. L’energia prodotta, necessaria alla vita e alla funzione delle nostre cellule, circola all’interno di vasi, “fiumi del Qi”, chiamati “meridiani”. Ci sono dodici meridiani principali e otto vasi straordinari (detti anche “meravigliosi”). I meridiani principali e due vasi straordinari dispongono di un certo numero di punti, ognuno dei quali ha proprie funzioni specifiche: alcuni regolano il flusso di energia nei meridiani, altri servono come bypass di un meridiano in eccesso verso il suo analogo che ha invece carenze, altri tonificano le funzioni vitali, altri agiscono direttamente sul loro organo bersaglio. Tutta l’arte dell’agopuntura consiste nel regolare, ovvero armonizzare la circolazione energetica, con lo scopo di mantenere la salute, sia fisica sia psichica. Questi punti si differenziano dal resto del tessuto per un’alta concentrazione di elettroliti. Essi sono di fatto sensibili alla penetrazione di un ago, il quale promuoverà l’equilibrio Yin-Yang: è così che potranno avere un’azione locale o a distanza a seconda dei casi.

In un meridiano circolano parecchie energie, l’energia nutritiva e l’energia ancestrale (genetica), le energie difensive e le energie psicoaffettive. La stessa cosa accade con le piante. I fisiologi indù affermano che le piante hanno un cuore. Il cuore non è solamente una pompa, è anche il ricettacolo delle nostre emozioni, si nutre di amore, di soddisfazioni e anche le piante hanno bisogno di affetto e di buoni propositi per prosperare. Ma le energie primitive provengono dal Cielo e dalla Terra. Gli alberi sono antenne formidabili e, come la maggior parte delle piante, sono vulnerabili ai fulmini, assorbono energia dalla Terra grazie alle loro radici e dal Cielo grazie alle loro foglie. Tra gli innumerevoli benefici che apportano, essi purificano l’atmosfera, si oppongono al vento e trasformano l’anidride carbonica in ossigeno.

I due grandi generatori di energia esistenti si trovano uno al di sopra delle nostre teste, il Sole, l’altro al di sotto, al centro della Terra. Sono due bolle di fuoco costantemente in fusione, indispensabili per assicurare la vita vegetale e animale sulla Terra. Per far sì che il mondo possa beneficiare dei raggi del Sole per ventiquattro ore, la Terra ruota su se stessa e per beneficiare delle variazioni meteorologiche durante l’anno, essa ruota intorno al Sole. Ha anche donato una parte di se stessa (la Luna)1 per riflettere un po’ il Sole di notte. Siamo quindi costantemente in rapporto con gli effetti energetici del nostro astro generatore di vita.
Questo libro è innovativo e ci permette di scoprire una nuova medicina dei vegetali, passo che è oggi estremamente necessario. Noi dipendiamo dal mondo vegetale e dobbiamo prendercene cura. Grazie a quest’opera, stabiliamo con esso relazioni nuove e appassionanti.
Ringrazio Éric Petiot per le sue ricerche originali, appassionanti e di grande interesse per l’agricoltura del futuro. Grazie ai suoi lavori, possiamo ormai correggere alcuni disordini praticando l’agopuntura sulle piante. Le sue affascinanti ricerche, scientificamente comprovate, propongono un trattamento nuovo, originale, che farà epoca, una voce nuova che può trasformare radicalmente il nostro rapporto con il mondo vegetale e farci approfittare di un’alimentazione vegetale biologicamente più sana, e quindi più conforme ai nostri bisogni. In questo senso è certamente un metodo del futuro.
Al fine di aiutare i lettori abituati alla terminologia dell’agopuntura, mi piacerebbe concludere apportando modestamente qualche corrispondenza tra i nomi dei meridiani originali citati nel libro e i nomi moderni. Soulié de Morant ha scelto di denominare questi meridiani con il nome di un organo per farsi accettare in ambito medico, dato che a quell’epoca non avrebbero certo accolto i nomi in cinese. I cinesi hanno constatato sei livelli di energia seguendo il loro potenziale Yang; il livello Tai Yang è quello dei meridiani più Yang, incaricati della protezione, dato che si collocano più in superficie, come per esempio i meridiani vescica e intestino tenue, che percorrono le zone più Yang del corpo, ossia la schiena e il cranio; Shao Yang, sempre Yang ma un po’ meno del precedente, è formato dal meridiano della vescica biliare e da quello detto del triplice riscaldatore (o triplice focolare), che circolano sui lati del tronco e del cranio; in terza posizione troviamo lo Yang Ming, con i meridiani milza-pancreas e stomaco, che formano una cerniera tra il passaggio dei meridiani Yang e l’inizio dei meridiani Yin, con il Tai Yin, poi il Jue Yin e infine il Chao Yin, costituito dai meridiani».

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