Vai al contenuto della pagina

L’allarme di Rete Semi Rurali: «L’industria vuole blindare i semi»

homepage h2

«A causa delle pressioni esercitate dall’industria, c’è ancora il rischio che le organizzazioni e le reti di conservazione non siano più autorizzate a trasferire agli agricoltori anche piccole quantità di sementi per garantire il mantenimento della agrobiodiversità nei campi»: è l’allarme lanciato dalla Rete Semi Rurali in vista del voto al Parlamento  europeo del 24 aprile sulla nuova legge per la commercializzazione delle sementi.
L’allarme di Rete Semi Rurali: «L’industria vuole blindare i semi»

«Il 24 aprile 2024, la plenaria del Parlamento europeo voterà la proposta della Commissione per la nuova legge sulla commercializzazione delle sementi in Europa. Solo poche settimane fa, il 19 marzo, la Commissione Agricoltura (COMAGRI) dello stesso Parlamento si è espressa a favore della conservazione e della circolazione dell’agrobiodiversità all’interno del sistema sementiero formale, migliorando alcuni elementi critici della proposta legislativa originale presentata a Luglio dalla Commissione europea. Dopo la pubblicazione del rapporto COMAGRI, però, l’industria sementiera ha iniziato ad esercitare forti pressioni contro queste piccole aperture in favore della diversificazione e dei diritti dei piccoli agricoltori, sostenendo che le deroghe proposte porteranno alla creazione di un mercato parallelo e incontrollato dove circolano sementi di scarsa qualità»: è l’allarme lanciato dalla Rete Semi Rurali.
«Si tratta di affermazioni false! Le deroghe ed eccezioni previste nel rapporto COMAGRI non costituiscono in alcun modo una minaccia per il mercato formale delle sementi. Tali deroghe non si applicano alle attività commerciali, ma piuttosto alle attività senza scopo di lucro legate alla conservazione dell’agrobiodiversità ed alla gestione dinamica delle sementi da parte degli agricoltori. Queste attività sono peraltro soggette a restrizioni quantitative, quindi non possono rappresentare una forma di concorrenza sleale rispetto all’industria sementiera ed al suo mercato ma soltanto un’opportunità per mantenere vive quelle sementi e varietà locali ed a rischio di erosione genetica – prosegue la Rete – Non sussiste nemmeno la minaccia per la qualità e la sicurezza delle sementi, dato che la salute delle piante è garantita da un regolamento a parte (il 2016/2031) che continuerà ad essere applicato indipendentemente dal fatto che un trasferimento di sementi sia soggetto o meno alle regole di commercializzazione».
«Tuttavia, a causa delle pressioni esercitate dall’industria contro la posizione della COMAGRI, c’è ancora il rischio che le organizzazioni e le reti di conservazione non siano più autorizzate a trasferire agli agricoltori anche piccole quantità di sementi per garantire il mantenimento della agrobiodiversità nei campi – prosegue la Rete Semi Rurali – Anche il diritto degli agricoltori di vendere o semplicemente scambiare le proprie sementi rimane controverso. La RSR e i suoi partner europei chiedono che il trasferimento di sementi tradizionali a impollinazione aperta sia favorito e semplificato, e che venga rispettato il diritto degli agricoltori alle proprie sementi, come sancito dal strumenti di diritto internazionale. La diversificazione dei sistemi agricoli e alimentari è un’arma fondamentale per contrastare le crisi del clima e della biodiversità e per produrre cibo gustoso e sano! E’ davvero importante che il voto in Plenaria tenga conto di queste priorità e non venga influenzato dagli interessi degli attori dell’agroindustria».
«La futura legislazione sementiera dovrebbe fare ancora di più di quanto indicato nel rapporto COMAGRI, per una reale diversificazione dei sistemi sementieri e alimentari europei. Ad esempio, le proposte presentate per limitare la concessione di brevetti su piante ottenute con tecniche di selezione convenzionali non sono state adottate nel rapporto suddetto – si legge ancora nella nota della Rete – E’ stata persa anche l’opportunità di definire incentivi efficaci per lo sviluppo di varietà veramente resilienti e adattate al cambio climatico, che non dipendano dall’applicazione di pesticidi e fertilizzanti sintetici. La proposta attuale della Commissione europea permetterebbe invece di etichettare come “sostenibili” le piante NGT e le varietà tolleranti agli erbicidi, abdicando ad una triste semplificazione del concetto di sostenibilità. Tali questioni rimangono irrisolte e hanno, a nostro avviso, conseguenze molto più gravi delle aperture all’agrobiodiversità!».
Nel frattempo, la petizione europea “La tua voce per la diversità!”, lanciata da numerose reti sementiere europee, ha superato la soglia delle 100.000 firme: «anche i privati cittadini chiedono una legislazione che consenta la circolazione di sementi diversificate, rispetti i diritti degli agricoltori e crei le basi per un sistema alimentare sostenibile e resiliente – scrive la Rete – Parallelamente alle votazioni del Parlamento europeo, i negoziati in seno al Consiglio sono in corso, ma procedono a un ritmo più lento. È probabile che i negoziati di trilogo (tra Parlamento, Consiglio e Commissione) inizino solo alla fine dell’anno o all’inizio del 2025».
____

SOSTIENI TERRA NUOVA E ABBONATI ANCHE TU ALLA RIVISTA 

IL PRIMO MENSILE ITALIANO DEL VIVERE BIO!

Dal 1977 Terra Nuova rappresenta un punto d’incontro tra chi cerca uno stile di vita più sano e in armonia col Pianeta e le tante realtà italiane in linea con i principi di ecologia e sostenibilità.
E se vuoi fare un regalo che dura tutto l’anno e fa bene al pianeta, scegli di donare ai tuoi amici o ai tuoi familiari l’abbonamento a Terra Nuova!
Per chi si abbona sono disponibili sconti, agevolazioni e vantaggi presso aziende, operatori, strutture che si occupano di servizi, corsi, salute, casa, benessere e tanto altro.
E con l’abbonamento a Terra Nuova hai anche:

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!