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L’Europa lascia morire le api?

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Gli studi scientifici relazionano la morte delle api con l’uso di neonicotinoidi contenuti in molti pesticidi delle più potenti multinazionali chimiche. Il divieto europeo manca ancora e molti Paesi continuano a farne uso. Ma se muoiono le api moriamo anche noi: la profezia di Einstein rischia di avverarsi
L’Europa ci difende? E difende davvero l’ambiente con misure per proteggere i  terreni e le specie animali da sopraffazione, inquinamento e altri veleni tossici? A quanto sembra per evitare la moria delle api non ha fatto abbastanza. E se si pensa che dalle api dipende la conservazione degli habitat ed il futuro delle speci viventi, si tratta di una grave mancanza.
Molti avanzano il dubbio di una cattiva politica, e di una supina dipendenza dalle lobby della chimica. Un dubbio che deve aver sfiorato anche il mediatore della Commissione europea, l’austriaco Nikiforos Diamandouros, che ha avviato un’indagine per verificare che siano state prese tutte le misure necessarie in seno all’Ue per evitare la moria delle api. La Commissione in effetti avrebbe sdoganato con troppa leggerezza una serie di pesticidi contenenti neonicotinoidi, i cui effetti nefasti sulla popolazione di api sono conosciuti da tempo e che continuano ad essere usati per l’agricoltura in molti paesi europei.
La pericolosità per le api era stata dimostrata da diversi studi scientifici. La rivista Environmental Science and Technology aveva pubblicato un importante studio italiano, condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova, che ha misurato i livelli di particolato contenente neonicotinoidi nei fumi di scarico delle macchine seminatrici. I risultati di questo studio hanno evidenziato che le api costrette a volare vicino alle macchine seminatrici presentavano un elevato livello di neonicotinoidi, livello tale da intossicarle e causarne un’elevata mortalità. Gli stessi effetti sono stati accertati anche da studi d’oltre oceano, come il “Pesticide Fact Sheet on Conditional Registration of Clothianidin” (Scheda informativa dei pesticidi sulla registrazione condizionata di clothianidin) dell’Environmental Protection Agency statunitense.
In Italia alcune di queste pericolose sostanze sono state proibite. Il 25 ottobre, il Ministero della Salute italiano ha approvato un decreto per il divieto di utilizzo dei neonicotinoidi Clothianidin, Theamethoxam, Imidacloprid e Fipronil delle multinazionali della chimica Bayer Syngenta e Basf. Nel 2009, prima del divieto, solo nel Nord Est si è verificata una perdita di arnie dal 50 al 70 per cento con conseguenti gravi danni agli agricoltori che producono il miele.
Ma in Europa i pesticidi neonicotinoidi sono ancora in uso. A livello europeo ci sono state solo delle restrizioni temporanee all’uso dei neonicotinoidi da parte di Germania e Slovenia. E nel 2011 la Commissione europea ne ha ammesso l’uso, pur in misura limitata.
Come sentenziava Einstein senza le api vivremmo poco a lungo. Il loro lavoro di impollinazione è infatti fondamentale per la conservazione degli habitat e per l’agricoltura.

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