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L’Italia primeggia nel bio

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Altro che crisi! Nel mondo del bio l’Italia va a ritmo sostenuto, conquistando il primato europeo di export e confermando il più alto numero di operatori. Crescono alla grande anche i consumi interni. Il bio è motore di crescita. Al Biofach grande visibilità al nostro paese…
C’è un settore dove l’Italia primeggia agli occhi del mondo: è quello del biologico. Meno amato in patria che all’estero il bio continua a essere motore di crescita. La dimostrazione si coglie in questi giorni alla fiera di Norimberga dove si tiene la venticinquesima edizione del Biofach, la più grande fiera al mondo del biologico, con circa 2.400 espositori e 40.000 operatori presenti. Ebbene all’interno di questa grande kermesse l’Italia continua a presentarsi in piena salute: un espositore su sei è italiano! Mentre nelle numerose sale per congressi e conferenze si snocciolano i dati che vedono l’Italia come primo paese per esportazione di prodotti biologici e con il maggior numero di operatori impegnati nella produzione. Secondo Aiab su 1,2 milioni di ettari di terreno, gli Italiani del bio muovono un giro d’affari complessivo di oltre 3 miliardi di euro, di cui un miliardo di euro il fatturato oltre frontiera.
Ma ci sono buone notizie anche sui mercati interni, in controtendenza rispetto a tutti gli altri settori. Il mercato del biologico conferma, anche nell’ultimo anno, continua il suo continuo trend positivo di crescita. Nel primo semestre 2013, infatti, nonostante il calo del 3,7% dei consumi alimentari convenzionali, si è registrato un incremento dell’8,8 % dei consumi.
Il principale acquirente europeo di prodotti italiani è la Germania che importa da noi soprattutto ortofrutta, sia fresca che trasformata (primeggiano le conserve di pomodoro) seguita da vino, olio e altri prodotti dal forte carattere Made in Italy, come la pasta.
Per quello che riguarda invece la domanda interna, il tasso di crescita è stato più elevato negli anni della crisi economica, (+7,8% della media annua) che in quelli precedenti (+3% nel biennio 2008 -2009). Il fatturato dato dalle vendite al dettaglio in negozi specializzati, grande distribuzione, vendite dirette in aziende agricole, gruppi d’acquisto, ristorazione e altri canali di filiera corta è stimato in circa 2.011 milioni di euro.
Degna di nota anche la crescita del consumo di alimenti biologici nelle scuole italiane: i risultati di una recente ricerca Nomisma/Pentapolis confermano, infatti, che le mense ‘sostenibili’ sono aumentate, in cinque anni, del 50%, con quasi 1,2 milioni di pasti bio consumati annualmente.

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