L’orto bioattivo, oltre il biologico!
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“Poco alla volta ho cominciato ad interessarmi degli innumerevoli modi in cui i cittadini possono essere parte attiva di soluzioni di lunga durata al problema della produzione del “loro” cibo. Volevo credere che ci fossero alternative valide all’idea della partecipazione-consumo, così ho cominciato a raccogliere esperienze, studi e storie personali che raccontassero le potenzialità dell’autoproduzione e della produzione del cibo e a quel punto, perché no, del cibo vero, bioattivo in cui le caratteristiche naturali delle piante potessero avere il massimo di “terreno fertile”.
Abbiamo inizialmente approfondito il tema secondo alcuni denominatori comuni: il valore etico, sociale, economico ed ambientale ed in un secondo momento abbiamo messo insieme le tecniche agronomiche necessarie prelevandole da innumerevoli studi, principi agronomici sostenibili ed esperienze sul campo, il tutto con un obiettivo: dimostrare che non è affatto difficile coltivare i propri ortaggi per produrre cibo Bioattivo, Nutraceutico. Questo progetto, vuole dimostrare quanto contadini urbani, e agricoltori, consumatori e attivisti, ma anche imprenditori illuminati possano davvero cambiare il sistema alimentare urbano e ricercare una nuova economia del cibo”.
Alla base del metodo c’è la creazione di una condizione naturale, che potremmo chiamare anche selvatica, ovvero la formazione di un terreno il più vicino possibile a quello dei boschi. Niente aratura, né zappatura dunque: il suolo è naturalmente ricchissimo di organismi la cui attività, in seguito alle lavorazioni del suolo e quindi alla sua ossigenazione, viene alterata. Rigirando il terreno, non facciamo altro che interrompere l’azione combinata di essudati radicali, residui organici e attività chimica di batteri, funghi e lombrichi, generando uno squilibrio nutritivo. Non servono nemmeno le concimazioni, poiché la fertilizzazione è un processo che avviene tramite la copertura organica permanente. Poi, un po’ come nell’agricoltura sinergica, ci sono le consociazioni, con la presenza di specie differenti di piante che si aiutano a vicenda.
Quelli che potremmo chiamare gli ingredienti di base sono un substrato di terra vulcanica, un compost di foglie, uno di lombrichi, un po’ di concime naturale (da fermentazione di altre piante, le micorrize, polvere di roccia addizionata ad EM e il preparato biodinamico 500.
Sabato 27 febbraio dalle 9 alle 16 si terrà l’incontro Dottor Cibo 2 presso il circolo San Bartolo a Cintoia (Fi), con la partecipazione anche di Franco Berrino.
Per informazioni: vedi la pagina Fb dell’orto bioattivo https://www.facebook.com/profile.php?id=100011208822591