Wolfgang Scheibe, coltivatore ed esperto di agricoltura biodinamica, ci accompagna, insieme a Davide Rizzi, nella conoscenza approfondita dell’orto biodinamico a dimensione familiare.
«Quando è possibile scegliere, il posto migliore per allestire un orto è vicino casa, in modo tale da essere sempre raggiungibile nel minor tempo possibile, soprattutto in caso di maltempo o variazioni repentine delle condizioni meteorologiche. Un altro elemento importante da non trascurare è la presenza di una solida recinzione, protezione indispensabile contro l’irruzione di eventuali animali selvatici. Entrare nell’orto è come fare un passo in un mondo altro… Come visitatori, si avverte quasi immediatamente una sensazione di grande “attenzione”, “presenza”, “movimento”. Si rimane come rapiti da una sensazione di cui, di primo acchito, non sappiamo dare spiegazione. Ma se ci fermiamo un momento e dirigiamo l’attenzione con consapevolezza verso quella sensazione, allora comprendiamo che diventa possibile “risvegliarsi” alla natura, riconoscerne l’essenza disegnata nei filari delle piantine, sentirne i profumi. I nostri occhi vengono attratti dai colori, si impara ad ascoltare il vento, gli insetti, gli uccelli; il nostro gusto riscopre il sapore autentico di un frutto o di un ortaggio appena colto. I nostri sensi si attivano in un tripudio di sensazioni ed emozioni sopite da tempo. Come ortolani responsabili dobbiamo sapere che ogni nostro piccolo gesto può agevolare o danneggiare la crescita delle piante di cui ci siamo auto-eletti custodi. Il risultato finale sarà la somma di tante piccole decisioni/azioni individuali ed è per questo che ogni orto-giardino è sempre diverso dall’altro
Con questo manuale pratico vorremmo incoraggiare e sostenere tutti coloro che hanno l’idea di avviare la coltivazione di un orto a carattere familiare. Tutto inizia con un’idea e le idee sono tutte individuali! Per questo motivo, in genere si inizia in totale solitudine, con un’idea da realizzare e un campo da coltivare, ma ben presto il nostro entusiasmo non mancherà di attirare altre persone… amici e vicini più esperti che sicuramente ci sosterranno nelle nostre “fragilità” da principianti.
L’orto è un enorme campo di esperienze che accoglie i vari aspetti nostro essere: il corpo fisico, che nei momenti di maggior impegno di lavoro sollecitiamo sino allo sfinimento per imparare a gestire i nostri limiti; il corpo eterico, nella vitalità, nella fertilità della terra costruita dal continuo movimento dei regni della natura; il corpo astrale, nell’espressione dell’anima, nutrita dagli odori, dai suoni, dai colori e dai sapori di un alimentazione intensa e naturale; il corpo spirituale, nella manifestazione dell’individualità, nella possibilità di creare il nostro paradiso, la capacità della coscienza di esprimere sempre nuove idee.
Man mano che procediamo con i lavori nell’orto, il nostro spirito, attraverso la coscienza, è chiamato a riflettere e prendere decisioni, considerando anche l’ambiente circostante con cui collaborare attivamente. Come ha insegnato Rudolf Steiner agli agricoltori, più andiamo in profondità nella conoscenza dell’agricoltura biodinamica e delle leggi della natura, più diventiamo consapevoli di noi stessi e del mondo in cui viviamo. Nell’avviare un orto, il punto di partenza su cui dobbiamo concentrarci è la fertilità del suolo, ossia portare quanta più vita possibile nel terreno… il resto verrà da sé.
La visione biodinamica rappresenta un’enorme sfida, ma allo stesso tempo ci mostra i passi giusti da compiere per comprendere le profonde correlazioni esistenti tra suolo, piante, animali, cosmo… con l’essere umano al centro. Nell’orto ci misuriamo continuamente con i nostri errori quotidiani, ma abbiamo da subito la possibilità di capire, migliorare e imparare per accompagnare il processo evolutivo della nostra Terra. Tutto ciò potrebbe sembrare un impegno assai gravoso, quasi impossibile da portare a termine… ma il segreto è iniziare, poi ognuno troverà il passo giusto per proseguire!».