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Le semine ogm in Friuli la fanno franca

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Malgrado la mobilitazione di tanti gruppi e associazioni, le armi spuntate del diritto non consentono la bonifica dei campi ogm seminati in Friuli dal pordenonese Giorgio Fidenato.
Anche la Regione pare avere le mani legate. Tant’è che alle associazioni mobilitatesi per impedire che i campi ogm seminati da Fidenato contaminassero tutto all’intorno non è rimasto che prendere atto di una triste e pericolosa realtà: la bonifica di quei campi nel Pordenonese non potrà avere luogo in quanto nel decreto ministeriale non c’è alcun riferimento alle semine precedenti il decreto. Inoltre il ministero della Salute non ha inserito alcun riferimento al rischio per la salute e ciò blocca ogni possibilità di intervento.
Il Corpo Forestale friulano che aveva tentato qualche tempo fa di intervenire pare sia stato bloccato informalmente dalla prefettura friulana proprio perchè le norme e sentenze europee erano favorevoli a Fidenato.
Dopo la sentenza favorevole a Fidenato i sacchi di semi gli sono stati restituiti e lui ha seminato.
Ora la nuova giunta del Friuli appena insediatasi ha emanato nel primo atto disponibile (un atto di bilancio) norme di coesistenza molto stringenti che non permetteranno semine ogm nei prossimi anni, ma per i 6000 mq di Fidenato non possono intervenire. Anche l’Austria si è mossa applicando norme di coesistenza molto stringenti, poichè per l’UE vietare in toto gli ogm non è possibile, quindi l’unica via legislativa che rimane agli stati pare sia creare queste norme di coesistenza in modo che nella pratica sia difficile poter coltivare ogm.
E di fatto è ciò che contiene il decreto: divieto ogm di 18 mesi affinchè vengano formulate le norme di coesistenza da parte delle Regioni.
“Bisogna studiare bene queste norme di coesistenza affinchè siano realmente uno strumento di contrasto alla possibilità di coltivare ogm” dicono le associazioni che si sono finora mosse senza mai smettere di agire.
“La fioritura del mais è già avvenuta e i campi attorno (mais e soia) probabilmente già contaminati” aggiungono i gruppi attivi sul territorio.
“Fidenato ha già venduto il mais che ne ricaverà come mangimistica animale – continuano le associazioni – Purtroppo la negligenza dei ministeri è stata la causa di tutto oltre al quadro europeo veramente sfavorevole (sentenze pro ogm), i ministeri dovevano intervenire subito dopo la prima mozione al senato e prima della semina, ma soprattutto l’ostruzionismo del ministero della salute, che neanche voleva firmare il decreto uscito da poco, ha bloccato questo. L’Ue purtroppo agevola gli ogm (in vista anche della zona di libero scambio con gli USA) e blocca la tutela della salute, quello che andrebbe rivendicato è il diritto alla salute sancito nella nostra Costituzione affinchè si bandiscano gli ogm. Il Trattato di Lisbona non può essere fonte giuridica superiore alla nostra Costituzione per determinati settori (come salute) finchè non c’è una Costituzione europea, ma così vorrebbero farci credere e manipolano, oltre che la vita e i semi, anche le leggi e la loro interpretazione”.
A nulla purtroppo è valso l’appello che l’associazione Coltivare Condividendo aveva preparato e fatto sottoscrivere poi inviato alla presidente della Regione Friuli. 
Di seguito in allegato Pdf le norme sulla coesistenza della Regione Friuli.

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