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Mani nella terra anche se c’è solo il balcone: i consigli di primavera

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Si avvicina la primavera e marzo è un mese ottimo per “mettere le mani nella terra”. Ma se si ha solo un balcone o una terrazza è possibile comunque provare ad autoprodursi quache pianta aromatica, qualche ortaggio e, perché no, qualche bella fioritura profumata. I consigli di Francesco Beldì, laureato in scienze agrarie, esperto di coltivazioni biologiche e autore di diversi manuale sul tema.
Mani nella terra anche se c’è solo il balcone: i consigli di primavera
Si avvicina la primavera e marzo è un mese ottimo per “mettere le mani nella terra”. Ma se si ha solo un balcone o una terrazza è possibile comunque provare ad autoprodursi quache pianta aromatica, qualche ortaggio e, perché no, qualche bella fioritura profumata. Ecco i consigli di Francesco Beldì, laureato in scienze agrarie, esperto di coltivazioni biologiche e autore di diversi manuale sul tema.
«I balconi, le terrazze, ma anche i davanzali delle finestre offrono a tutti l’opportunità di dedicarsi alle piante. Coltivare significa prendersi cura delle piante. E’ un’esperienza di crescita personale, ma anche l’occasione per mostrare ai più piccoli che prendersi cura dell’ambiente che ci circonda parte da piccoli semplici atti quotidiani che tutti sono in grado di fare – spiega Beldì – E anche una piccola coltivazione offre la possibilità di contribuire a migliorare l’ambiente in cui viviamo: riduce la presenza dei gas serra, catturando anidride carbonica; aiuta ad evitare il fenomeno “isola di calore” nei centri cittadini, grazie alla capacità delle piante di riflettere la luce solare; se coltiviamo ortaggi o aromatiche permette di disporre cibo a metri (e non kilometri) zero; molti fiori permettono la nutrizione di impollinatori e di farfalle. Potrei continuare a lungo con questo elenco! Quindi il mio invito è quello di organizzarsi per utilizzare gli spazi casalinghi per coltivare. Anche se coltivare in vaso richiede più attenzioni che la coltivazione a terra (con la rimarchevole eccezione del controllo delle erbe spontanee) la grande varietà di vegetali permette di scegliere le piante più adatte, preferendo quelle più rustiche se siamo consapevoli che abbiamo poco tempo da dedicare alla loro cura».
«A marzo le temperature aumentano e le giornate si allungano. Sono le condizioni ideali per iniziare le coltivazioni, anche se per le piante estive, quelle che richiedono temperature minime superiori ai 10°C come pomodori, basilico, petunie, melanzane, begonie, è ancora troppo presto per la coltivazione all’aperto» aggiunge Beldì, che fornisce consigli per la gestione degli spazi e la scelta di cosa piantare a seconda delle dimensioni del balcone e dell’esposizione.
«Ogni spazio ha le sue caratteristiche e gli spazi occupati, anche quelli sul balcone o sul terrazzo, fanno parte della casa e quindi sono utilizzati spesso anche per altri scopi: dal relax al ripostiglio per le scope. Questa multifunzionalità richiede una progettazione. Posso dire che gli spazi possono essere attrezzati e che esistono possibilità e attrezzature quasi infinite: dai tralicci per le piante rampicanti agli etager (una specie di piccola scala sui cui gradini si poggiano i vasi), dalle classiche balconiere ai vasi pensili. Ognuna di queste soluzioni presenta vantaggi e svantaggi. Bisogna cercare con pazienza la soluzione migliore, cioè quella che si adatta agli spazi a disposizione e alle proprie predisposizioni. Ad esempio il balcone di casa mia è largo poco più di un metro e le soluzioni che posso praticare sono solo le balconiere o i piccoli vasi appesi al muro. Se mettessi dei vasi a terra non riuscirei più a camminare lungo il balcone».
«Riguardo all’esposizione, gli spazi a nord possono essere utilizzati solo per poche piante che crescono bene all’ombra ad esempio la melissa, la menta e, sorprendentemente, il basilico. Tra le piante da fiore posso ricordare le ortensie e i bellissimi ellebori. Naturalmente la luce deve comunque arrivare, altrimenti le piante, per cercarla, tendono a filare – prosegue Beldì –   Se la luce è così importante sembrerebbe che per le altre piante l’esposizione migliore sia quella a Sud, ma non è così. Le piante soffrono il caldo, in particolare le piante in vaso che sviluppano le radici in un terriccio esposto al riscaldamento solare. Oltre a richiedere più acqua le piante si stressano e crescono più lentamente o fioriscono poco. Chi ha un balcone rivolto a Sud deve disporre di tende o arelle per schermare le piante dalla luce solare nelle ore più calde della giornata. Anche i balconi esposti ad Ovest possono presentare il medesimo problema, perché il periodo di esposizione alla luce corrisponde con quello delle ore più calde della giornata. E anche in questo caso è necessario predisporre delle schermature».
Consigli anche per chi pensa di non avere il classico pollice verde ma vuole cimentarsi?
«Chi pensa di non avere il pollice verde può iniziare scegliendo piante rustiche, semplici da coltivare. Sono quelle che sopportano meglio i nostri errori. Penso a molte piante aromatiche, ad ortaggi come le insalate da taglio, al fagiolino, al peperoncino piccante e, fra i fiori, alla calendula, ai tagete, alle zinnie, alle petunie, alle gerbere. Con queste piante l’importante è ricordarsi di innaffiarle regolarmente evitando sempre eccessi di acqua che sono dannosi come la carenza. Un indicatore facile da seguire è il seguente: non deve mai esserci acqua nel sottovaso».
«Tra marzo e aprile si possono seminare nei vasi insalate da taglio, crescione, ravanelli e trapiantare cipolle e bietine. Si possono anche prelevare degli stoloni (sono dei fusti striscianti che hanno già delle radici di menta e santoreggia e fare nuove piantine. Con la menta è molto semplice anche fare talee, perchè radica facilmente. Consiglio di usare la menta piperita solo se se ne vogliono far seccare le foglie per preparare delle tisane. Se la menta vi serve per cucinare o per preparare degli aperitivi è meglio la menta romana, che è più delicata, perché contiene meno mentolo – prosegue ancora Beldì – Si può anche iniziare la coltivazione delle aromatiche, in particolare timo, salvia e rosmarino, con l’avvertenza di tenerle in un angolo riparato, o in appartamento, fino a quando non si è sicuri che la notte le temperature non scendano più sotto i 4-5°C. Se si dispone di uno spazio adeguato si può tenere anche un vaso di lavanda, un tripudio di colori e di profumi ed un ottimo ristorante per moltissimi insetti impollinatori: api, bombi, farfalle. Fra i fiori questo è il periodo delle viole e delle primule. Vi ricordo che questi fiori si possono anche mangiare e sono ottimi per guarnire insalate, frittate ed altri piatti. Mi sono dimenticato delle fragole. Facili da coltivare, ma devono essere riparate dalle piogge (e dagli innaffiatoi) perché la bagnatura di foglie e frutti è la via d’ingresso per molte malattie fungine».
«Quando le temperature minime si stabilizzano sopra i 10° C è possibile iniziare la coltivazione delle piante estive: basilico, peperoncini, melanzane – spiega sempre Beldì – Il pomodoro attira molto, ma è una pianta più complicata da gestire. Innanzitutto richiede dei tutori per crescere e poi bisogna intervenire sistematicamente per eliminare i rami che si sviluppano alle ascelle delle foglie per evitare un eccessivo rigoglio vegetativo a scapito della maturazione dei frutti. Senza dimenticare che il pomodoro, come la fragola, si ammala facilmente se non è riparato dalle piogge. Da ultimo bisogna considerare il peso dei frutti che richiede che i tutori siano ben saldi per evitare che la pianta si spezzi o che il vaso si ribalti. Se proprio non sono riuscito a convincervi a rinunciare ai pomodori almeno ripiegate sui pomodorini ciliegia o sui datterini che sono sempre un po’ più rustici degli altri. Se preferite dedicarvi ai fiori, mangerecci o no, in questo periodo c’è l’imbarazzo della scelta: dal classico geranio, a fiori più attraenti per gli insetti utili e per le farfalle come l’alisso, i cosmos, l’eliotropio, la lantana, il nasturzio, la verbena e le zinnie. Anche i fiori delle aromatiche sono molto appetiti dagli impollinatori: lavanda, salvia, santoreggia e timo hanno fioriture belle, colorate e nettarifere. E voglio menzionare anche una pianta facile da coltivare che porta fiori molto colorati e produce un frutto che si mangia: la melanzana. Da non sottovalutare!».
 

I LIBRI DI FRANCESCO BELDÌ

Le aromatiche, o officinali, rappresentano un gruppo di piante di particolare interesse sia per i loro molteplici impieghi culinari ed erboristici, sia per la relativa facilità di coltivazione.

In queste pagine, Francesco Beldì, agronomo e autore di successo di manuali , guida il lettore in un affascinante viaggio nel mondo delle piante aromatiche, attraverso oltre 50 schede che illustrano in dettaglio: dalla A di acetosa fino alla Z di zafferano, le proprietà, l’impiego e il metodo di coltivazione delle principali specie in grado di prosperare nel nostro clima.
Per ogni pianta sono inoltre riportati preziosi consigli e suggerimenti per il controllo dei parassiti, la raccolta e la conservazione, indispensabili per preservare al meglio le preziose proprietà delle aromatiche.
 

Con questo libro scoprirete quanto sia semplice, economico ed ecologico preparare in casa formulati insetticidi e repellenti vegetali, in grado di proteggere le piante dell’orto e gli alberi da frutto dai principali parassiti.

A differenza di alcuni disinfestanti vegetali come il piretro, ottenuti attraverso un complesso procedimento industriale, le ricette presentate in questo volume, sono alla portata di tutti: si tratta di infusi, decotti o macerati di ortica, equiseto, assenzio e di altre piante molto comuni che si possono raccogliere in natura o acquistare in erboristeria.
Il libro, organizzato in schede, presenta le istruzioni dettagliate per la preparazione dei singoli preparati e il loro impiego, nonché l’indicazione dei parassiti contrastati.
Un volume agile che non può mancare nella libreria di ogni appassionato dell’orto naturale.
 

Un manuale pratico dedicato a tutti coloro che desiderano coltivare ortaggi senza ricorrere a concimi e pesticidi di sintesi. Primo nel suo genere in Italia, Il mio orto biologico va oltre le soluzioni a basso impatto ambientale praticate dall’agricoltura biologica, riunendo nello stesso volume anche i suggerimenti e i consigli offerti dalla permacultura e dall’agricoltura sinergica.

Frutto dell’esperienza degli autori in oltre vent’anni di lavoro, il libro spiega con grande chiarezza e il supporto di oltre 150 tra foto e disegni a colori, come effettuare tutte le operazioni nell’orto, dalla preparazione del terreno alla semina, fino alla raccolta.
La seconda parte del testo è occupata da oltre 40 schede di coltivazione dei principali ortaggi, con indicate modalità e tempi di semina, operazioni colturali, consociazioni, metodi di lotta naturali contro le principali avversità e tutto quello che può servire per una crescita sana ed equilibrata delle piante.
Un vero e proprio prontuario per l’orticoltore, semplice da usare per chi è alle prime armi, ma utile anche ai professionisti del settore e a chiunque ami l’arte di coltivare e di produrre alimenti buoni e sani. Come dice Chesterton: «La vera contentezza è una cosa attiva, come l’agricoltura. È la capacità di tirar fuori da una situazione tutto quello che contiene».
Una sola raccomandazione: non riponete questo libro su uno scaffale, ma piuttosto portatelo nell’orto e «sporcatelo di terra»!
 

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