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MAS, la tecnica non-OGM che non fa male ad ambiente e salute

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“Smart Breeding: la nuova generazione di piante” è il titolo del dossier di Greenpeace sulla tecnica colturale non-OGM che non danneggia ambiente e salute.
Esistono biotecnologie che, a differenza dell’ingegneria genetica, non comportano rischi per ambiente e salute. A dimostrarlo è “Smart Breeding: la nuova generazione di piante”, rapporto pubblicato da Greenpeace International che spiega come la MAS (Marker Assisted Selection), ovvero la selezione assistita da marcatori, sia un utile strumento per il miglioramento genetico delle piante. 
La MAS è usata per la selezione convenzionale delle piante e produce nuove varietà di colture non-OGM, già utilizzate dagli agricoltori di tutto il mondo per affrontare diverse sfide: dalla resistenza alle malattie, all’adattamento ai cambiamenti climatici. Mentre l’obsoleta tecnologia degli OGM produce piante brevettate e portatrici intrinseche di rischi per ambiente e salute.
«La MAS è una biotecnologia innovativa che indubbiamente guarda al futuro, ma che già ora sta avendo un impatto positivo sulle vite degli agricoltori, aiutandoli a gestire le avversità», dichiara Janet Cotter della Science Unit di Greenpeace International. «Questo è il tipo di tecnologia che può colmare il divario tra il sapere degli agricoltori e l’approccio scientifico, al fine di ottenere il meglio da entrambe le prospettive».
Il rapporto di Greenpeace International analizza gli effetti migliorativi che la MAS ha su diverse colture nei vari continenti. I casi studio riguardano gli sviluppi di questa tecnica al fine di:
  • affrontare stress biologici, come virus, funghi, batteri, erbe infestanti e insetti;
  • affrontare gli stress fisici e chimici, come siccità, eccesso di salinità o inondazioni;
  • migliorare la concentrazione di micronutrienti nelle colture;
  • ottenere grani di qualità migliore.
Attualmente la MAS viene utilizzata da agricoltori in Cina, India e Indonesia per far fronte a malattie del riso, in Nigeria e Tanzania per dare alla manioca una buona resistenza al virus del mosaico, in Nord America per la resistenza ai funghi che attaccano il frumento.
«Rispetto alla MAS, l’ingegneria genetica è una tecnologia vecchio stampo che, nonostante la serrata attività di promozione portata avanti dall’industria biotech, non ha mantenuto le sue promesse. Il cosiddetto “Golden Rice” ad esempio, dopo oltre venti anni di ricerca, è un progetto ancora fermo allo stadio sperimentale a causa delle scarse performance agronomiche[1]», conclude Cotter. 
Greenpeace chiede a governi, aziende e organizzazioni filantropiche di sostenere pratiche di agricoltura ecologica e tecnologie innovative come la MAS. Queste possono contribuire significativamente alla transizione verso un modello di agricoltura ecologica, in grado di fornire cibo sano senza danneggiare l’ambiente, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici in corso. 
Scarica la sintesi del rapporto nel file allegato.
 Note:

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