I contadini hanno avuto la meglio contro le grandi multinazionali del mais transgenico. Il Tribunale Federale sospende la semina e dà ragione alla class action intrapresa da ambientalisti, indigeni e cittadini indignati
Dal Messico una buona notizia. La corte federale distrettuale per le questioni civili a Città del Messico, ha emesso un provvedimento cautelare per sospendere i permessi esistenti o pendenti per l’uso di mais geneticamente modificato. Il provvedimento è indirizzato al Ministero dell’Agricoltura (Sagarpa) e al Ministero dell’Ambiente (Semarnat), gli enti federali competenti in materia. Un atto giuridico senza precedenti che può considerarsi il risultato di una class action intrapresa da cittadini, agricoltori, ambientalisti, popolazioni indigene, legali, scienziati e attivisti che si sono battuti per difendere la coltura più rappresentativa del Messico – il mais, appunto – dall’aggressione delle colture transgeniche delle corporations, che si stanno imponendo sul mercato internazionale.
Questa decisione costituisce una vittoria importante per il movimento che lotta per la sovranità alimentare, perché segna l’inizio di una nuova fase politica e rappresentativa nel paese americano. Una vittoria per tanti contadini e tante organizzazioni che con tutte le forze stanno lottando per mantenere il controllo sul proprio cibo. L’orgoglio di un’intera nazione che vede nel mais l’elemento cardine dell’alimentazione e il risultato di una cultura millenaria di coltivazione di questa pianta. Fonte: Slowfood