Mondeggi non sarà più “bene comune”? Terre e casolare tornano all’asta
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«Il 30 dicembre 2018 la Città Metropolitana di Firenze ha emanato a sorpresa un bando con cui sancisce per l’ennesima volta la volontà, granitica quanto miope, di alienare in corpo unico la proprietà (villa inclusa) – proseguono da Mondeggi Bene Comune – Non proprio una novità: lo stesso proposito era stato già palesato circa un anno e mezzo fa, nel momento in cui lo stesso ente raccolse “manifestazioni di interesse” da parte di soggetti interessati all’acquisto. Manifestazioni che sembrava non avessero avuto seguito, almeno fino ad adesso».
E se la “necessità di fare cassa” quale scusa maestra che in tempi di austerità benedice ogni scempio, già cominciava a scricchiolare anni fa a fronte delle continue stime al ribasso susseguitesi regolarmente, adesso siamo giunti all’assurdo», spiegano da Mondeggi.
«Chi ne ha stimato il valore?»
«Su questo punto, vista la totale assenza dì riferimenti all’interno del testo del bando, esigiamo chiarezza: in base a quale stima è stato determinato questo valore? La cifra proposta ha un riferimento concreto e documentabile oppure proviene dalla fantasia dei redattori del bando, mossi dall’obiettivo di disfarsi del bene? Assurdo, poi, che tocca picchi inediti nel momento in cui si sceglie coscientemente di non valutare all’interno delle stime il valore degli interventi di recupero che, in questi ultimi cinque anni, la Comunità di Mondeggi Bene Comune – Fattoria senza padroni ha effettuato autorganizzandosi e autofinanziandosi, che comprendono la riqualificazione degli oliveti e dei vigneti abbandonati, così come interventi volti a evitare il depauperamento del patrimonio immobiliare, salvaguardando quindi il valore di case e terreni».
«Vogliamo risposte»
«Non ci arrendiamo»
Per questo motivo abbiamo deciso di convocare un appuntamento di piazza per il primo marzo, in contemporanea alla scadenza del bando e alla successiva apertura delle buste».
Genuino Clandestino
A sostenere la battaglia di civiltà e condivisione di Mondeggi è anche il Movimento Genuino Clandestino, in parte raccontato (con alcune bellissime esperienze in tutta Italia) da Roberta Borghesi, Michele Lapini, Sara Casna e Michela Potito nel libro “Genuino clandestino. Viaggio tra le agri-culture resistenti ai tempi delle grandi opere” (Terra Nuova Edizioni).
L’Italia di Genuino Clandestino, una rete di agricoltori e artigiani che hanno creato negli anni un mercato alternativo per affermare con il loro lavoro l’autodeterminazione alimentare e il valore della produzione locale di qualità.
Partiti da Monteombraro, nel modenese, gli autori hanno percorso l’Italia in lungo e in largo fino a Ramacca, in provincia di Catania: hanno visitato aziende agricole e laboratori artigianali, hanno dormito sotto il tetto dei protagonisti di questa rivoluzione, mangiando e lavorando con loro per riportare su queste pagine un quadro autentico di volti, gesti e scelte coraggiose di chi lotta per ricordare a noi tutta la necessità di un rapporto più diretto e consapevole con la terra e il cibo.