«È iniziato un percorso per regolamentare in Europa gli Organismi geneticamente modificati (Ogm), con l’illustrazione da parte della presidenza italiana dell’Ue – alla Commissione Ambiente, sanità e sicurezza alimentare del Parlamento europeo – della posizione sulla possibilità di restringere o proibire la coltivazione degli Ogm». Lo ha affermato Giovanni La Via, presidente della commissione parlamentare su Ambiente, sanità e sicurezza alimentare.
«È iniziato un percorso per regolamentare in Europa gli Organismi geneticamente modificati (Ogm), con l’illustrazione da parte della presidenza italiana dell’Ue – alla Commissione Ambiente, sanità e sicurezza alimentare del Parlamento europeo – della posizione sulla possibilità di restringere o proibire la coltivazione degli Ogm». Lo ha affermato Giovanni La Via, presidente della commissione parlamentare su Ambiente, sanità e sicurezza alimentare. Per La Via «la regolamentazione degli Ogm si rende necessaria perchè, senza una cornice normativa definita, si rischia di consentire comunque, e senza basi certe, la richiesta e l’ottenimento di autorizzazioni alla coltivazione di organismi geneticamente modificati tramite, ad esempio, il ricorso alla Corte di Giustizia». Il punto cardine della posizione del Consiglio Ue, è rappresentato dalla facoltà lasciata agli Stati membri di decidere se autorizzare o meno la coltivazione degli Ogm nel proprio territorio e tra i punti più discussi vi è quello relativo alla lista di motivazioni che renderanno possibile per uno Stato procedere a tale rifiuto. «Si tratta – ha sottolineato La Via – di temi delicati, che coinvolgono da vicino la tutela della salute dei consumatori, e molto sentiti dall’opinione pubblica. Rispetto ad essi – ha assicurato – ci metteremo subito al lavoro, avviando un importante dibattito che vedrà protagonisti i deputati della commissione ambiente in vista del voto in plenaria, che costituirà il mandato negoziale del Parlamento. Seguirà il negoziato tra Parlamento e Consiglio, in vista di un accordo sotto la presidenza italiana dell’Ue.