Ogm: mozione alla Camera per la clausola di salvaguardia

“Mettere in atto tutte le azioni possibili per richiedere la clausola di salvaguardia così come previsto dall’articolo 23 della direttiva 2001/18/CE”. E’ questo ciò che il M5S chiede nella sua mozione, presentata alla Camera, come ulteriore tassello del percorso avviato in queste prime settimane di legislatura. “Dopo gli incontri con i Ministri Catania, Clini e Balduzzi, che hanno visto il M5S protagonista della riapertura del percorso politico per fermare la diffusione dell’argicoltura OGM in Italia a tutti i livelli,è stata depositata una mozione che impegna il Governo ad attuare al più presto la clausola prevista dalla normativa comunitaria relativa al mais geneticamente modificato MON810, che consentirebbe di scongiurare l’eventuale semina da cui potrebbe scaturire una contaminazione ambientale irreversibile e danni alla salute umana  derivanti dalla manipolazione del genoma di esseri viventi differenti (studio Seralini)”. Lo dice Adriano Zaccagnini, primo firmatario dell’atto, sottoscritto dalla Capogruppo Roberta Lombardi e da oltre 50 deputati cinque stelle.  “La stessa presenza di Vandana Shiva a Roma, per un incontro con le comunità locali e gli agricoltori laziali- prosegue Zaccagnini- conferma come l’emissione deliberata nell’ambiente degli OGM porterebbe il produttore agricolo ad essere privato del diritto millenario di coltivare varietà locali e della libertà di produrre e scambiare le proprie sementi senza essere dipendenti dall’agroindustria biotech. Democrazia dei semi equivale a cibo sano e con qualità nutrizionali certe”.  “Il movimento cinque stelle-conclude Zaccagnini- sta approfondendo la materia con esperti di controversie comunitarie in quanto ci sono ulteriori elementi che confermerebbero l’attuale illegalità dell’agricoltura OGM”.