Non rischia più la reclusione fino a 3 anni e la multa fino a 30.000 euro ma solo una pesante sanzione pecuniaria fino a 50.000 euro chi semina Ogm in Italia in violazione del divieto. Lo prevede un emendamento al piano “Campolibero” per l’agricoltura contenuto e approvato nel dl competitività. Così, le grandi multinazionali potranno violare bellamente la legge…tanto hanno i soldi per pagare!!!
In base all’emendamento, le parole: «con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa da 10.000 euro a euro 30.000» sono sostituite da «con la multa da euro 25.000 a euro 50.000». Ma veramente nessuno di quelli che siedono in Parlamento e che si dichiarano critici verso gli ogm ha ravvisato il rischio che questa modifica comporta? Le multinazionali (o chi semina per mandato loro) hanno forse timore o scrupolo nel pagare 50mila euro senza che sia più prevista alcuna misura di altro tipo?
Intanto però il governo italiano continua a rassicurare i cittadini. «Il nostro principale auspicio» è
«raggiungere un accordo entro fine anno» con il Parlamento Ue sulla direttiva che dà agli stati membri facoltà di scelta sulla coltivazione degli ogm. Lo ha affermato il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti in audizione alla commissione ambiente dell’Europarlamento. «In campo ambientale, il dossier ogm rappresenta la priorità legislativa della presidenza italiana», ha assicurato il ministro, nel giorno in cui il
Consiglio affari generali ha formalizzato l’accordo politico trovato dai ministri dell’ambiente dei 28 a giugno. L’opinione pubblica, ha sottolineato Galletti, «ha già dato segnali chiari riguardo alla coltivazione degli Ogm ed è per questo motivo che riteniamo costituisca un dovere politico procedere il più velocemente possibile ad un accordo tra Consiglio e Parlamento».
Il dubbio che viene? Che sancendo il divieto si salvi la faccia, ma lasciando solo la multa si apra di fatto la strada alle semine perché alle multinazionali i soldi per pagare non mancano.