«Nuovi OGM, il tempo per la discussione politica si riduce e la democrazia si indebolisce» spiega Antonio Onorati, membro di Ari e di Via Campesina. «Ormai è questione di giorni, si punta al colpo di mano prima delle elezioni europee».
Sui nuovi OGM, dipinti come “sicuri” dalle lobby e dalle multinazionali, l’Unione Europea non vuole perdere tempo e ha accelerato i tempi per la discussione e votazione nelle Commissioni, in Consiglio UE e all’europarlamento, per portarsi a casa la deregolamentazione totale degli NGT, i nuovi prodotti della manipolazione genetica, prima che si vada al voto, por non rischiare che si debba ricominciare daccapo l’iter.
«La situazione è estremamente preoccupante» spiega Antonio Onorati, membro di Ari (Associazione Rurale Italiana) e di Via Campesina, poiché per i nuovi OGM (NGT) non è prevista tracciabilità né etichettatura, quindi non saranno riconoscibili e si insinueranno ovunque nelle filiere e nei cibi. Per di più la Commissione ENVI (Environment, Public Health and Food Safety) al Parlamento europeo ha aggravato la dose, il 25 ottobre scorso, proponendo addirittura di ammetterne l’impiego in agricoltura biologica.
«La Spagna, che attualmente detiene la Presidenza dell’Unione europea, ha esercitato pressioni sul calendario delle discussioni per garantire che la proposta legislativa sugli OGM/NGT sia adottata dal Consiglio dell’UE prima della fine della sua Presidenza, il 31 dicembre 2023 – spiega Onorati – Questa pressione si è fatta sentire, ad esempio, all’interno del Comitato economico e sociale europeo e del Comitato delle Regioni. In una conferenza organizzata il 26 ottobre scorso dall’eurodeputato Christophe Clergeau, è stato spiegato che questi due comitati hanno dovuto emettere i loro pareri con brevissimo preavviso, su pressione della Spagna. Con le elezioni europee previste per maggio o giugno 2024, gli eurodeputati potrebbero non essere più disponibili per questo dialogo a partire da febbraio».
«Sebbene la votazione in plenaria del Parlamento europeo fosse inizialmente prevista per febbraio, è stata anticipata a gennaio 2024. Ciò significa che le Commissioni Agricoltura e Ambiente del Parlamento europeo dovranno lavorare a ritmo serrato – prosegue Onorati – Per la Commissione Ambiente, i membri devono presentare i loro emendamenti entro il 15 novembre. Il voto finale della commissione è previsto per l’11 gennaio 2024. Il calendario della Commissione Agricoltura è ancora più rapido: passerà direttamente alla fase degli emendamenti. I deputati hanno quindi tempo fino al 9 novembre per presentare i loro emendamenti. Il voto della Commissione Agricoltura è previsto per l’11 dicembre».
«Per quanto riguarda il Comitato delle Regioni-conclude Onorati – è importante sottolineare che l’eliminazione della possibilità di vietare a livello nazionale o regionale la coltivazione di OGM ai sensi del regolamento sugli OGM/NGT e di vietare la coltivazione di determinate varietà ai sensi del regolamento sulle sementi (cfr. articolo 16 della direttiva 2002/53, non incluso nel nuovo regolamento) renderebbe impossibile l’esistenza di regioni libere da OGM. Bisogna agire in fretta per contrastare questa deriva che rappresenta un rischio enorme per l’ambiente, la nostra salute e la nostra sovranità alimentare».